TRA GIARDINI E LAGO: VILLA TARANTO E ASCONA
Un itinerario tra Natura e Bellezza
Una giornata tra i colori della natura e il fascino del Lago Maggiore, esplorando due luoghi di straordinaria bellezza. Il viaggio inizia tra i viali fioriti dei giardini di Villa Taranto, con le sue oltre ventimila essenze botaniche, dove la natura si esprime in tutta la sua magnificenza. Le aiuole perfettamente curate, le fontane e le piante rare provenienti da ogni angolo del mondo creano un’atmosfera magica, quasi fiabesca. I profumi e i colori cambiano con le stagioni, regalando scenari sempre nuovi e affascinanti. Dopo questa immersione nella natura, il viaggio prosegue verso la pittoresca cittadina di Ascona in Svizzera, un vero paradiso fatto di lago, palme, un’inconfondibile atmosfera mediterranea e clima mite. Caratterizzata da un ricco patrimonio storico, artistico e culturale, oggi è una rinomata meta di villeggiatura. Il suo caratteristico lungolago fa di questa piccola città un vero gioiello. Le tipiche case dalle facciate tinte a colori vivaci fanno di quello che una volta era un villaggio di pescatori una cittadina elegante dall’atmosfera mediterranea. Le strette vie del centro storico custodiscono botteghe artigiane, gallerie d’arte e angoli pittoreschi, mentre il silenzio e la tranquillità del luogo ne esaltano il fascino. La parrocchiale di Ascona conserva, tra l’altro, l’ultimo dipinto di Giovanni Serodine, uno dei massimi artisti del Seicento europeo, morto a trent’anni, del quale sono sopravvissuti soltanto una quindicina di dipinti.
Visite a cura di Federica Mingozzi.
Quota: 85 euro (pullman, visite guidate, biglietto giardini di Villa Taranto, offerte chiese, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero a Intra (Verbania). Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: domenica 22 giugno 2025, partenza ore 8.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
SKYWAY MONTE BIANCO: la strada per le stelle
Il sogno di avvicinare l'uomo alla montagna e al cielo
Lo Skyway è una funivia modernissima, vero gioiello di ingegneria, che conduce alle vette e ai ghiacciai del più alto massiccio delle Alpi, un’esperienza indimenticabile. In cima ci sono terrazze panoramiche per ammirare da vicino vertiginose cime oltre i quattromila metri. Lo sguardo spazia fino al Cervino e al Monte Rosa e, sul versante francese, fino al Delfinato. Scopriremo come si formano ed evolvono i ghiacciai e ripercorreremo la storia della conquista del “Tetto d’Europa”. In cima c’è anche una bella collezione di cristalli, un percorso vetrato sospeso nel vuoto e la libreria più alta d’Europa. Scenderemo con un ascensore di 90 m scavato nella montagna fino allo storico Rifugio Torino dove potremo toccare la montagna e il ghiacciaio. Ridiscenderemo quindi alla stazione intermedia del Pavillon, a 2173 m, che ospita bar, ristoranti, una sala dotata di schermo gigante con video spettacolari sulla montagna e sulla costruzione dello Skyway, un’opera ingegneristica eccezionale. E’ interessante anche il museo delle funivie che ripercorre la storia delle funivie, da quella del 1947 fino a quella attuale. Non mancherà una visita guidata al giardino botanico alpino Saussurea che accoglie centinaia di specie di fiori di montagna. Sempre al Pavillon c’è un laboratorio di spumantizzazione dove la Cave du Mont Blanc produce uno speciale spumante con le uve di Prié blanc. Nel pomeriggio discesa a Courmayeur dove visiteremo il centro del paese con l’antica chiesa parrocchiale, la medievale Tour Malluquin e scopriremo la storia del turismo di montagna e delle guide alpine di Courmayeur. Una giornata che è un'esperienza straordinaria, ma alla portata di tutti perché non richiede tratti significativi di cammino, purché problemi di salute non sconsiglino la permanenza ad alta quota.
Visite a cura di Donato Arcaro.
Quota: 150 euro (pullman, visite guidate, biglietto A/R Skyway, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero alla stazione del Pavillon dove c’è un ristorante con ampie vetrate e due bar con terrazze per continuare a godere della vista sulle montagne. Pagamento anticipato entro il 30 giugno. Oltre tale data, in caso di disdetta, l'iscritto dovrà trovare una sostituzione. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: mercoledì 30 luglio 2025, partenza ore 7.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
LA CAVA DI CANDOGLIA E IL BORGO DI VOGOGNA
Visita alla Cava Madre del Duomo di Milano e alla piccla capitale dell'Ossola inferiore
Un’occasione unica ed esclusiva per visitare la cava di Candoglia, là dove il Duomo di Milano ha origine. Si potrà accedere ai luoghi dove ogni giorno si lavora per estrarre il marmo rosa destinato ai restauri della Cattedrale milanese. Una visita che spazia dalla geologia alla storia, per scoprire le caratteristiche uniche di questo materiale, le antiche tecniche di lavorazione e di trasporto lungo le vie d’acqua, le difficoltà della vita in cava e le evoluzioni nelle tecniche di estrazione. Scopriremo inoltre il lavoro degli scultori e degli ornatisti ancora oggi impegnati nella realizzazione degli elementi decorativi della Cattedrale, i cui originali sono soggetti ad ammaloramento e vengono sostituiti con copie. Vogogna: un borgo affascinante, ricco di storia e dall’atmosfera davvero unica, inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Circondato da fortificazioni militari, un tempo florido borgo sull’antica strada del Sempione, Vogogna conserva oggi angoli e scorci suggestivi e l’inaspettato vigore di un Medioevo sulle cui strade è affascinante camminare e lasciarsi sorprendere. Le case addossate le une alle altre sembrano stringersi intorno al Castello Visconteo, che con la sua torre rotonda domina Vogogna dalla metà del XIV secolo.
Visita al borgo di Vogona a cura di Federica Mingozzi.
Quota: 105 euro (pullman, biglietto di ingresso alla cava con visita guidata e servizio navetta riservati solo per il nostro gruppo, visita guidata a Vogogna, biglietto ingresso castello, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Mergozzo. Disdette senza penali entro 30/06/25; oltre tale limite non trovando un sostituto, la quota della gita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 2 agosto 2025, partenza ore 8,30.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
DALL'APPENNINO LIGURE ALLA COSTA: CAMPO LIGURE E COGOLETO
Tradizioni, paesaggi e arte, dove le montagne guardano il mare
In un territorio ricco di contrasti come la Liguria, stretta tra le montagne ed il mare, si trova il Parco naturale regionale del Beigua, un'area naturale protetta, in un territorio che si estende dalla città metropolitana di Genova e la provincia di Savona e che comprende il monte Beigua (1287 m.). Uno spaccato esemplare della regione ove è possibile trovare ambienti e paesaggi decisamente diversificati: uno spettacolare balcone formato da montagne che si affacciano sul mare dove natura, storia, cultura e antiche tradizioni costituiscono elementi di straordinario pregio ed interesse. Sull'Appennino Ligure, il borgo di CAMPO LIGURE, con case dipinte, belle chiese, un castello e laboratori di filigrana, un antichissimo lavoro artigianale realizzato con sottili fili di oro e argento. Il Museo della Filigrana custodisce circa 200 capolavori realizzati a Campo Ligure e in diversi paesi del mondo. Sulla costa, il borgo di COGOLETO, che nasce intorno al Seicento come borgo di pescatori e conserva le proprie origini nei vicoletti che dal carruggio centrale scendono verso mare (scali) per portare le barche in mare. Un percorso testimonia l'antica produzione di calce, con la visita ad un imponente monumento di una antica fornace, e ci fa conoscere uno straordinario ciclo pittorico di Gino Grimaldi all'interno della chiesa dell’ex Ospedale psichiatrico di Cogoleto. Conosciuto come il pittore del manicomio di Cogoleto, Gino Grimaldi, che fu malato di mente e fece opere bizzarre e interessantissime, è da alcuni considerato come uno dei primi e più compiuti esempi di arteterapia.
Visite a cura di Michela Ceccarini.
Quota: 90 euro (pullman, visite guidate, biglietti d'ingresso, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero a Cogoleto. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 23 agosto 2025, partenza ore 8.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
VALLE D'AOSTA: SAINT-MARTIN DE CORLÉANS E CASTELLO DI FÉNIS
Tra miti e fortezze, un viaggio nel tempo tra preistoria e medioevo
Una giornata alla scoperta delle molteplici anime della Valle d’Aosta, tra affascinanti testimonianze preistoriche e imponenti architetture medievali. Ad Aosta, l'area megalitica di Saint-Martin de Corléans, riportata alla luce nel 1969 e inaugurata nel 2016, si estende per circa un ettaro e rivela uno dei più interessanti siti archeologici in Europa, significativa testimonianza di quasi cinque millenni di storia. La "Stonehenge delle Alpi" inizia con una discesa temporale dall’odierno alla preistoria: si apre allo sguardo un ambiente grandioso e l’effetto cercato è quello di una comprensione visiva emozionale dell’insieme, colto come complesso monumentale, modulato dall’illuminazione che muta gradatamente con riferimento alle diverse ore del giorno. Castello di Fénis: simbolo della Valle d’Aosta feudale e medievale, giustamente il più noto tra i manieri valdostani, è uno dei massimi esempi dell'architettura militare e civile dei secoli XIV e XV. Torri e mura merlate evocano una dimensione avventurosa e fiabesca e costituiscono un'autentica summa delle tecniche difensive dell'epoca. L'interno, invece, terminato all'inizio del '400, ha un aspetto raffinato, quasi una residenza cortese, segno dell'agiatezza e della cultura dei suoi inquilini. In particolare gli affreschi del cortile e della cappella privata, realizzati dalla bottega di Giacomo Jaquerio, sono di altissimo valore artistico.
Visite a cura di Donato Arcaro.
Quota: 95 euro (pullman, visite guidate, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero ad Aosta. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 27 settembre 2025, partenza ore 7,30.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
MOSTRA "ANTONIO LIGABUE E L'ARTE DEGLI OUTSIDER" A LECCO E CASINO DI CACCIA BORROMEO A ORENO
Tra miti e fortezze, un viaggio nel tempo tra preistoria e medioevo
Al Palazzo delle Paure di Lecco, la mostra "ANTONIO LIGABUE E L'ARTE DEGLI OUTSIDER". Un racconto sul complesso rapporto tra arte e "follia"; uno sguardo sulle vicende personali e sulla produzione di autori che hanno scritto pagine importanti della storia dell’arte italiana del Novecento, dopo aver vissuto una esperienza manicomiale che li ha segnati profondamente e sulla ricerca di autori che proprio in un ospedale psichiatrico hanno scoperto il potere dell’arte e il proprio talento. Questo è il filo rosso che guida la mostra, che propone 14 opere di Antonio Ligabue e una quarantina di dipinti e disegni realizzati da maestri quali Filippo de Pisis, Carlo Zinelli, Gino Sandri, Edoardo Fraquelli, Pietro Ghizzardi, Mario Puccini, Rino Ferrari, artisti che hanno conosciuto il manicomio o le cui ricerche hanno seguito percorsi anomali, fuori dagli schemi. Tutti si sono distinti per la loro diversità, il loro pensiero libero, il loro essere degli outsider, poetici portatori di punti di vista differenti. Otto vite. Otto storie personali. Otto linguaggi artistici fuori dal comune, che lasceranno al visitatore importanti motivi di riflessione. Nel pomeriggio, a Vimercate, in frazione Oreno, si trovano alcuni dei più significativi edifici storici del territorio comunale. Il quattrocentesco CASINO DI CACCIA BORROMEO, un esempio raro e importante di architettura rurale lombarda tardo-medievale, un genere ben attestato a Milano e nei dintorni. L’edificio conserva un affascinante ciclo di affreschi profani risalenti al XV sec. – di stile tardogotico con aperture umanistiche – con scene di caccia all’orso e al falcone. In questa occasione è possibile visitare gli ambienti affrescati e immergersi nell’atmosfera raffinata e un po’ segreta di questo luogo, testimone di una Brianza nobiliare e silenziosamente affascinante.
Visita guidata alla mostra a cura della curatrice, Simona Bartolena.
Quota: 90 euro (pullman, visite guidate, biglietto mostra, biglietto Casino di caccia, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero ad Aosta. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 11 ottobre 2025, partenza ore 9.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
SULLE RIVE DEL MELLA: ARTE, FEDE E PIETRA ANTICA IN VAL TROMPIA
Un viaggio fluviale per scoprire l’arte e la storia in Val Trompia
Un itinerario affascinante nella suggestiva cornice della Val Trompia, do-ve il fiume Mella ci accompagna alla scoperta di luoghi in cui arte, spiritualità e storia si intrecciano nel silenzio della montagna bresciana. Questo percorso prende avvio alla Pieve di Mitria, antico edificio romanico incastonato nel verde del borgo di NAVE, che conserva affreschi di rara intensità e preziose testimonianze dell’antica devozione locale. Situata nei pressi del torrente Garza, affluente del Mella, la pieve rappresenta il punto di partenza ideale per entrare in sintonia con la storia profonda del territorio. Seguendo il corso del fiume si giunge a TAVERNOLE SUL MELLA, dove sorge la splendida chiesa di San Filastrio. Definita da molti come la “Cappella Sistina della Val Trompia”, custodisce straordinari cicli pittorici tra il tardo Trecento e il Rinascimento, opere lignee e affreschi che raccontano secoli di fede e cultura radicati nel cuore della valle. Il fiume, sempre presente e vitale, scandisce da secoli la vita religiosa e quotidiana di questi luoghi. Il viaggio si conclude nel borgo di MONDARO, adagiato in altura e affacciato sul corso del Mella, dove le architetture rurali in pietra raccontano una storia antica di comunità e lavoro. Mondaro, con le sue viuzze silenziose e la vista sulla valle, offre un’immersione nella memoria viva della montagna. In questo nostro itinerario il fiume Mella non è solo paesaggio, ma diventa narratore silenzioso: accompagna, collega, unisce. Dai luoghi di culto alle pietre dei borghi, dalle voci degli affreschi agli echi dell’acqua che scorre, ogni tappa è un invito a riscoprire la bellezza autentica e poco esplorata della Val Trompia.
Quota: 85 euro (pullman, visite guidate, biglietti d'ingresso, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Nave. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 18 ottobre 2025, partenza ore 8,30.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
LE MERAVIGLIE DEL MONREGALESE
Tra borghi storici, arte sacra e affreschi medievali
Il Monregalese è un territorio che si estende tra colline e montagne, offrendo una varietà di paesaggi che spaziano dalle dolci colline della Langa Monregalese alle valli alpine. Questa varietà naturale si accompagna a una ricchezza culturale e architettonica. MONDOVÌ, cuore pulsante del territorio, è un centro urbano di antiche origini che conserva ancora nel suo nome - Mons Regalis - il ricordo della sua nobile storia. La città si sviluppa su più livelli, ciascuno con la propria identità, ma è nel rione Piazza, la parte alta e più antica, che si percepisce con maggiore intensità il fascino del passato. Raggiungibile attraverso una suggestiva funicolare, questa zona custodisce un incantevole centro storico, con strette vie acciottolate, edifici medievali e barocchi, eleganti palazzi nobiliari e chiese che raccontano secoli di fede e cultura. Le numerose meridiane dipinte sulle facciate degli edifici, veri strumenti scientifici e artistici, hanno contribuito a farle guadagnare l'appellativo di “Città del Tempo”. Dal belvedere, infine, lo sguardo si apre su un panorama spettacolare, che abbraccia l’intera pianura sottostante fino alle Alpi sullo sfondo. Nelle vicinanze, visita alla cappella campestre di San Fiorenzo di BASTIA, un autentico gioiello dell’arte tardo medievale, unica nel suo genere perché presenta uno dei cicli pittorici più estesi e meglio conservati del Piemonte. Al termine, VICOFORTE, piccolo paese reso famoso dal santuario Regina Montis Regalis, su progetto di Ascanio Vitozzi, una delle più ambiziose imprese architettoniche del tardo Rinascimento piemontese. Il suo elemento più straordinario è la gigantesca cupola ellittica, decorata con il più grande affresco esistente a tema unico, su 6032 metri quadrati, da poco restaurato.
Visite a cura di Valeria Primo.
Quota: 95 euro (pullman, visite guidate, biglietto funicolare A/R, offerte chiese, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero a Mondovì. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 25 ottobre 2025, partenza ore 7,30.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
SULLE TRACCE DI ARDUINO: UN VIAGGIO NEL MEDIOEVO CANAVESANO
Tra abbazie millenarie, borghi antichi e memorie dinastiche
Il nostro percorso si snoda attraverso alcune delle località che conservano tra le più affascinanti e significative testimonianze dell’architettura medievale del Canavese, seguendo le orme leggendarie di Arduino, marchese di Ivrea e re d’Italia dal 1004 al 1014. Figura affascinante e controversa, Arduino fu protagonista di un’epoca complessa, e la cultura romantica dell’Ottocento ne fece un simbolo della lotta per l’indipendenza dell’Italia dalle ingerenze imperiali germaniche. La sua incoronazione a re d’Italia, seppur osteggiata e contrastata, assunse nel tempo un valore emblematico, interpretata come primo gesto di affrancamento dalla dominazione straniera. SAN BENIGNO CANAVESE custodisce una delle gemme architettoniche più significative del territorio: l’Abbazia di Fruttuaria, ultima dimora di re Arduino, racchiude al suo interno due abbazie, una del 1003 e l’altra del 1776. Sotto il pavimento si snoda il complesso archeologico degli scavi che hanno portato alla luce le strutture dell’Abbazia fondata da Guglielmo da Volpiano nel 1003 e i suoi splendidi mosaici. CUORGNE', secondo la tradizione, vantava una diretta discendenza di signori dalla stirpe di Arduino d’Ivrea. Il centro storico ha conservato l’impianto medievale originario e la Via Arduino, con i portici dai caratteristici archi slargati, rappresentava il centro commerciale dell’antico borgo. A VALPERGA si trova uno dei monumenti medievali più rilevanti dell’Alto Canavese: la Chiesa di San Giorgio. Per dar lustro alla propria casata e manifestare la propria potenza e ricchezza, i Conti di Valperga fecero affrescare la parte quattrocentesca della chiesa da pittori di alto livello. Nella stessa località sorge anche il Castello dei conti di Valperga, trasformato nei secoli successivi in una residenza nobiliare di gusto barocco, con l’aggiunta di una villa neoclassica dotata di giardini e parco, a testimonianza della continuità storica e della capacità di rinnovamento della nobiltà canavesana. Attraverso questi luoghi, il viaggio permette di ripercorrere idealmente la vicenda storica di Arduino, immergendosi nella fitta trama di memoria, arte e potere che ha segnato l’identità del Canavese nei secoli centrali del Medioevo.
Visite a cura di Federica Mingozzi.
Quota: 85 euro (pullman, visite guidate, biglietti d'ingresso, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Rivarolo Canavese. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 8 novembre 2025, partenza ore 8,30.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).
ANGELICO
La prima grande mostra a Firenze dedicata a uno dei padri dell’arte del Rinascimento
Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco presentano Angelico, straordinaria mostra dedicata a Fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico, artista simbolo dell’arte del Quattrocento a Firenze. L’esposizione celebra a Firenze uno dei padri dell’arte del Rinascimento in un percorso che, tra le due sedi di Palazzo Strozzi e del Museo di San Marco, affronterà la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico in dialogo con pittori come Masaccio, Filippo Lippi, Lorenzo Monaco, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia e Michelozzo. L’occasione della mostra permetterà di restaurare eccezionali capolavori e riunire per la prima volta opere di uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi, disperse da oltre duecento anni. L’esposizione proporrà infatti un percorso irripetibile, con prestiti provenienti dai più importanti musei e istituzioni al mondo. Celebre per un linguaggio artistico che, partendo dall’eredità gotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico (1395 circa – 1455) ha creato opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio. La mostra permetterà di esplorare la qualità assoluta di questo artista come mai in precedenza, facendo emergere la capacità di innovazione artistica in relazione a un profondo senso religioso, fondato su una meditazione sul sacro in connessione con l’umano.
Visite a cura di Costanza Cimarelli.
Quota: 170 euro (treno AV Milano-Firenze AR, visite guidate, biglietti d'ingresso e diritti di prenotazione Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, assicurazione, accompagnatore, radiocuffie). Pranzo libero a Firenze. Pagamento anticipato all'iscrizione. In caso di rinuncia, senza sostituzione, l'importo non verrà rimborsato. Gruppo massimo: 20 persone. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: mercoledì 26 novembre 2025.
Ritrovo: Stazione Centrale (piano binari, davanti alla libreria Feltrinelli).
BOCCACCIO BOCCACCINO, UN MAESTRO SILENZIOSO DEL RINASCIMENTO
Una grande mostra per celebrare l'arte di un maestro del Rinascimento a Cremona
Per celebrare i 500 anni dalla morte di Boccaccio Boccaccino (Ferrara?, 1462/ante 22 agosto 1466 – Cremona, 1525), il Museo Diocesano di Cremona organizza la prima mostra monografica dedicata a questo maestro poco noto al grande pubblico, ma pur sempre di indubbia importanza nell’ambito della cultura figurativa del Rinascimento in Italia settentrionale, tanto da essere definito da Giorgio Vasari, nelle sue celebri Vite, “raro” ed “eccellente pittore”. Formatosi in un contesto culturale vivace e articolato e grazie alla sua attività, attestata nei più importanti centri del nord Italia, Boccaccino si propose infatti sulla scena come un raffinato e intelligente interprete della lezione impartita da Leonardo a Milano e da Giorgione a Venezia, riuscendo a sintetizzare suggestioni diverse. Lungo questo asse ideale tra Milano e Venezia, Boccaccino sviluppò un linguaggio pittorico personalissimo, ricco di morbidezze tonali, intensità espressive e una straordinaria sensibilità luministica. Attraverso prestiti di grande rilevanza, la mostra ripercorre la vicenda artistica di Boccaccino dalle origini sino agli ultimi anni, dando conto della sua attività attestata a Ferrara, Genova, Milano, Venezia, Roma e Cremona, nella cui Cattedrale si conserva lo straordinario ciclo affrescato nella navata centrale, la sua impresa più eclatante. La prossimità di questo ciclo alla sede della mostra invita a entrare in Cattedrale e ammirare questo memorabile ciclo di affreschi. Si potrà così comprendere il rilievo del pittore nel più ampio contesto del Rinascimento italiano tra la fine del XV e i primi tre decenni del XVI secolo e riscoprire una figura che merita di essere annoverata tra i grandi protagonisti del Rinascimento.
Visite a cura di Luisa Strada.
Prossimamente tutti i dettagli.
Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 29 novembre 2025.
Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).