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VISITE GUIDATE A

MILANO

Itinerari e visite guidate a Milano


 

LUNEDÌ 1 DICEMBRE 2025, ORE 15

MOSTRA: "M.C. ESCHER. TRA ARTE E SCIENZA"

L’arte che incontra la matematica

Dopo dieci anni di assenza, il MUDEC riporta a Milano uno degli artisti più affascinanti e riconoscibili del Novecento, Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898–1972) con un grande progetto a lui interamente dedicato che propone un nuovo sguardo sul suo percorso artistico. Attraverso 90 opere dell’artista tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie, la mostra indaga il rapporto fra Escher e le sue fonti di ispirazione, seguendo l’evoluzione dell’artista: dagli esordi legati all’Art Nouveau, passando per i paesaggi italiani, fino alla piena maturità in cui sviluppa l’uso di tassellazioni, cicli metamorfici, illusioni ottiche e rappresentazioni dell’infinito che lo hanno reso celebre grazie a un linguaggio visivo unico che unisce arte e matematica. Quella matematica fatta non di astratti ragionamenti degli accademici di professione, ma di un lungo, minuzioso e appassionato lavoro artigianale, basato su un approccio più intuitivo e percettivo e che porta alla fusione di arte e scienza in una visione rigorosa, inventiva e profondamente personale, in un fil rouge che caratterizza fortemente il percorso espositivo. La mostra approfondisce inoltre un aspetto ancora poco conosciuto dal grande pubblico, ossia lo stretto rapporto che l’artista ebbe con l’arte islamica e come l’uso delle simmetrie, la ripetizione modulare e la visione astratta dello spazio – elementi chiave dell’arte islamica – abbiano offerto a Escher uno spunto importantissimo per superare la rappresentazione naturalistica della realtà. Infine, il percorso espositivo si sofferma su un Escher che di questo “universo grafico” fece la propria cifra stilistica anche nella sua vasta produzione commerciale, ricordando come il suo genio si sia confrontato anche con ambiti applicati del design grafico.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 30 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, noleggio radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: lunedì 1 dicembre 2025, ore 15

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MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE 2025, ORE 15

MOSTRA A PALAZZO REALE: "APPIANI"

Lo splendore di Milano dall’età di Parini a Napoleone

Andrea Appiani (Milano, 1754-1817), importante pittore neoclassico, ebbe grande fama sia ai suoi tempi che in quelli successivi, sebbene solo di recente si stia riconsiderando la sua opera con il giusto valore. Celebrato come “primo pittore di Napoleone,” ritrasse l'imperatore in vari momenti della sua carriera e realizzò affreschi celebri, come l’Apoteosi di Napoleone nel Palazzo Reale di Milano. Attivo anche per l’arciduca Ferdinando e ispirato da Giuseppe Parini, interpretò i valori dell’Illuminismo e del Neoclassicismo. Appiani lavorò a opere prestigiose per personalità come Giovanni Battista Sommariva e Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi. Fra i suoi capolavori, Il Parnaso (1811) nella Villa Reale a Milano, lo consacrò come "un nuovo Raffaello". Malato dal 1813, non completò la decorazione della Sala della Lanterna, portata poi a termine da artisti romantici come Francesco Hayez. La mostra, in collaborazione con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta, mira a ricostruire il percorso artistico di Appiani attraverso opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, valorizzando anche i suoi disegni preparatori e i progetti di oggetti d’arte, come medaglie e mobili realizzati da Giuseppe Maggiolini.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto d'ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 15 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: mercoledì 10 dicembre 2025, ore 15 

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- GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2025, ORE 14,30
- GIOVEDÌ 18 DICEMBRE 2025, ORE 14,30
- GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2026, ORE 15

PALAZZO CITTERIO

Consegnato alla città uno spazio unico e atteso

Dopo 52 anni Brera diventa davvero la "Grande Brera", con l'apertura di Palazzo Citterio, conosciuto anche come Palazzo Furstemberg, "estensione" della Pinacoteca di Brera, che con le magnifiche collezioni Jesi e Vitali, che includono opere di Boccioni, Modigliani, Morandi e Picasso, porterà il museo nel Novecento. Dell'elegante Palazzo si è voluto recuperare e restaurare sia quanto restava del palazzetto storico settecentesco, sobrio eppur mirabile esempio di barocchetto milanese, sia quanto realizzato nel recente passato attraverso vari interventi. Il profondo giardino aggiunge un prezioso tassello che incrementa di valore di contemporaneità e storicità lo spazio interstiziale, con la ‘Collina di Ermes’ e il ‘muro longobardo’ di Paladino, fondale, affaccio e tramite naturale verso Brera e l’Orto botanico.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: euro 27 INTERO (biglietto di ingresso, visita guidata, radiocuffie), euro 15 ABBONAMENTO MUSEI LOMBARDIA, TESSERA AMICI DI BRERA, DA COMUNICARE OBBLIGATORIAMENTE IN FASE DI ISCRIZIONE. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando:
- giovedì 11 dicembre 2025, ore 14,30
- giovedì 18 dicembre 2025, ore 14,30
- giovedì 29 gennaio 2026, ore 15

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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2025, ORE 15

MOSTRA: "MAN RAY. FORME DI LUCE"

Sguardi, muse e meraviglie di luce

Man Ray è senza dubbio uno dei grandi protagonisti dell’arte del XX secolo. Fu uno dei primi a utilizzare la fotografia come un vero e proprio medium creativo, realizzando opere emblematiche che sono entrate a far parte della storia dell’arte del Novecento. La retrospettiva in programma a Palazzo Reale permetterà al pubblico di ripercorrere le tappe biografiche e della carriera di Man Ray. Grazie a un importante nucleo di materiali originali (stampe vintage, negativi, collage, documenti) è possibile documentare la storia di Man Ray dalla nascita (1890, Philadelphia), agli ambienti newyorkesi dove scopre le avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, fino all’approdo parigino del 1921. A Parigi viene accolto dai poeti André Breton, Louis Aragon, Paul Éluard e incontra poi la cantante e modella Kiki de Montparnasse, sua amata e musa, creando fotografie immortali come Noire et blanche o Le Violon d’Ingres. In seguito, si dedicherà al mondo della moda e alla realizzazione delle famose “rayografie” e “solarizzazioni”. Rientrato negli Stati Uniti nel 1940, torna a Parigi nel 1951, dove rimane fino alla morte nel 1976. Attraverso un percorso tematico (gli autoritratti, le muse, i nudi, le rayografie e solarizzazioni, la moda), questa mostra propone la riscoperta di un artista unico nel suo genere e un geniale pioniere.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: venerdì 12 dicembre 2025, ore 15

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MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2025, ORE 10,45

MOSTRA: "GIORGIO ARMANI. MILANO, PER AMORE"

Cinquant’anni di stile nelle sale di Brera

Per celebrare cinquant’anni di creatività, la Pinacoteca di Brera ospita per la prima volta una mostra dedicata al percorso stilistico di Giorgio Armani, accogliendo una selezione di abiti nelle sue prestigiose sale. Più di centoventi creazioni ripercorrono lo stile di Armani reimmaginando il percorso del museo. Storia pittorica e storia della moda invitano il visitatore a lasciarsi sorprendere da contrasti cromatici e materici. Giorgio Armani ha più volte dichiarato il suo legame con Brera, il quartiere che aveva scelto per vivere e lavorare e di cui ammirava l’anima duplice, colta e insieme profondamente vitale, con il suo misto di eleganza e libertà artistica.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 21 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: martedì 16 dicembre 2025, ore 10,45

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MARTEDÌ 13 GENNAIO 2026, ORE 15

MOSTRA: "I TRE GRANDI DI SPAGNA: TRE VISIONI, UN'EREDITÀ"

DALÍ, PICASSO, MIRÓ

La nascita e l’evoluzione di alcune tra le più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre dei suoi massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró, Salvador Dalí. Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe fondamentali di questi artisti a cominciare della loro formazione, il fermento culturale della Catalogna e l’influenza decisiva esercitata dai movimenti del Modernismo e del Noucentisme. Dalla comune rottura con i canoni accademici al trasferimento nella Parigi delle avanguardie, passando per incontri cruciali e momenti di svolta, la mostra racconta come ciascuno abbia elaborato un linguaggio radicalmente personale, contribuendo a plasmare il panorama dell’arte del secolo scorso. Il filo conduttore che unisce i loro percorsi artistici è sicuramente il Surrealismo inteso come corrente ma anche come mezzo privilegiato di espressione dell’inconscio e dell’identità individuale che ben rappresenta il cuore della mostra. Numerose opere su carta, incisioni e stampe, documentano il massimo comune denominatore che ha caratterizzato la formazione e lo svolgimento dell'arte di tre indiscussi protagonisti del Novecento. La mostra riunisce opere note e meno note, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia, per raccontare, attraverso contrasti e affinità, un immaginifico dialogo di queste tre menti visionarie, accomunati da ben più di un mero luogo geografico di nascita.

Visita guidata a cura di Chiara Martino.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie) + 13 euro biglietto di ingresso. Ingresso gratuito Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: martedì 13 gennaio 2026, ore 15

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GIOVEDÌ 15 GENNAIO 2026, ORE 14,45

LORENZO LOTTO. LA NATIVITÀ

UN CAPOLAVORO NATALIZIO AL MUSEO DIOCESANO

Come ogni anno, il Museo Diocesano di Milano ospita una importante opera nell'iniziativa "Un capolavoro per Milano", che si svolge in occasione delle festività natalizie. Quest'anno sarà presente una preziosa tavola di Lorenzo Lotto, che proviene dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. Il dipinto del grande artista veneziano ci propone una particolare Natività, interessante per molti aspetti, non solo iconografici ma anche di stile, che permette di apprezzare la ricchezza di riferimenti del suo autore, interessante e irrequieto interprete del suo tempo. La visita, pensata per godere di questo prestito speciale, sarà occasione per ripercorrere le collezioni in un percorso pensato ad hoc, costruito per approfondire il tempo storico di cui l'opera è specchio.

Visita guidata a cura di Fiammetta Franzi.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie) + 9 euro biglietto di ingresso. Ingresso gratuito Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: giovedì 15 gennaio 2026, ore 14,45

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- MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2026, ORE 15
- MARTEDÌ 27 GENNAIO 2026, ORE 15

MOSTRA: "ETERNO E VISIONE. ROMA E MILANO CAPITALI DEL NEOCLASSICISMO"

Roma e Milano nell’età di Napoleone

Nel periodo che va dal 1796, anno della discesa di Napoleone in Italia, al 1815, che vede la sconfitta di Waterloo e il Congresso di Vienna, si assiste a un radicale mutamento politico, economico e sociale nella nostra penisola. La svolta epocale della cosiddetta Età Napoleonica ha coinvolto in maniera significativa anche la scena artistica. Alla decadenza dei grandi centri artistici, come Firenze, Venezia, Genova e Napoli, si sottraggono solo Roma e Milano. La mostra intende rievocare questa eccezionale stagione creativa, mettendo a confronto la produzione artistica di altissimo livello di queste due “capitali” proiettate verso l’Europa moderna, ma al contempo saldamente legate alla grandezza del passato, di cui si sentono eredi e intendono rinnovare i fasti. I protagonisti della mostra sono due uomini geniali, tra loro amici fraterni: Antonio Canova, uno dei più importanti artisti di tutti i tempi, e Giuseppe Bossi, pittore straordinario, grande conoscitore di Leonardo e sofisticato collezionista, nonché fondatore della Pinacoteca di Brera. Di Antonio Canova si potrà vedere in mostra un capolavoro che si pensava perduto, il grande modello di cavallo attualmente oggetto di un eccezionale restauro. Altri capolavori di Bossi, Canova e Andrea Appiani, accostati, illustreranno la creazione dell’immagine dell’Italia, nella sua nota e poi più popolare iconografia, dovuta proprio alla loro genialità. Altrettanto affascinante sarà la rievocazione dell’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo di Milano, attraverso l’esibizione in mostra dei cosiddetti Onori d’Italia: il mantello, la corona, lo scettro e gli altri splendidi oggetti utilizzati nel corso della cerimonia, tutti sottoposti, per la XIX edizione di “Restituzioni” del 2022, a un importante ed esemplare restauro da parte di Intesa Sanpaolo.

Info

Quota: 23 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, radiocuffie). Ingresso gratuito con Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando:
- mercoledì 21 gennaio 2026, ore 15 (visita a cura di Chiara Martino)
- martedì 27 gennaio 2026, ore 15 (visita a cura di Alberto Marchesini)

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- GIOVEDÌ 22 GENNAIO 2026, ORE 15

PELLIZZA DA VOLPEDO, OLTRE IL QUARTO STATO

Una grande mostra riscopre l’opera e la vita di un maestro del divisionismo italiano

A più di un secolo dall’ultima e unica mostra monografica dedicata all’artista piemontese, realizzata nel 1920 alla Galleria Pesaro, Milano ripercorre la vicenda artistica e biografica di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno degli interpreti più profondi e consapevoli dell’arte italiana tra Otto e Novecento, in un’esposizione ideata dalla Galleria d’Arte Moderna che di lui conserva, oltre al suo capolavoro, il Quarto Stato, alcune opere altrettanto significative della sua produzione artistica, oltre ad altri importanti prestiti. Un intenso viaggio attraverso la vita e l’opera di questo artista, troppo a lungo imprigionato nell’immagine iconica di un’unica tela, ma in realtà protagonista di un percorso ricco di riflessioni artistiche, tensioni ideali e ricerca pittorica. Alla scoperta di un artista la cui poetica si fonda su una profonda adesione al vero e su un sincero impegno civile. Le sue figure, i suoi campi, le sue luci raccontano non solo un paesaggio o una scena, ma una visione del mondo.

Info

Quota: 30 euro (visita guidata, biglietto ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 15 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: giovedì 22 gennaio 2026, ore 15

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MERCOLEDÌ 28 GENNAIO 2026, ORE 15,30

LA BASILICA DI SAN VINCENZO IN PRATO

In un piccolo slargo, appare una basilica di antico impianto...

Nascosta, spoglia e poco appariscente all'esterno, la basilica di San Vincenzo in Prato svela all'interno un severo, regolare impianto architettonico paleocristiano. E' tra le chiese di più antica fondazione a Milano, costruita nella forma attuale tra il IX e l'XI sec., sui resti di un oratorio cimiteriale di origini romane. È un esempio adatto alla didattica, perché l'assenza di sovrapposizioni di altri stili, consente di riconoscere le componenti architettoniche e le suggestioni dell'idea Paleocristiana. Può anche dare l'idea di come fosse la prima antica Basilica vetus, perché ha similitudini di forme, proporzioni ed aspetti stilistici.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, offerta chiesa, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: mercoledì 28 gennaio 2026, ore 15,30

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MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2026, ORE 15

LA PINACOTECA DEL CASTELLO SFORZESCO

Cinque secoli di capolavori al Castello

I Musei Civici del Castello Sforzesco sono una vera e propria cittadella di musei, roccaforte per la storia di Milano, dal Comune ai nostri giorni. Parte di questa storia è narrata dalla Pinacoteca, allestita al piano nobile, dove una volta i duchi di Milano avevano i loro appartamenti, le cui ricchezze in mobili e apparati decorativi furono depredate nei secoli. La maestosità delle sale e degli affacci sulla città resta però pressoché inalterata e ospita, in un allestimento essenziale ed efficace, parte della collezione di dipinti del Comune di Milano, formatasi attraverso acquisti e importanti legati testamentari. La visita permette di ripercorrere fondamentali momenti della storia della corte sforzesca, attraverso i ritratti di alcuni duchi, realizzati dai loro pittori ufficiali, e le vicende di alcune chiese e palazzi che, se siamo fortunati, sono parzialmente conservati oggi. Fino a giungere al periodo dei Borromeo, in particolare di Federico Borromeo e dei pittori dell'accademia Ambrosiana da lui fondata nei primi anni del 1600. Chiudono il percorso due vedute di Canaletto, degne delle collezioni reali d'Inghilterra!

Visita guidata a cura di Fiammetta Franzi.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: martedì 3 febbraio 2026, ore 15

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MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2026, ORE 15

LA FONDAZIONE VICO MAGISTRETTI

Nello studio-museo dove Vico Magistretti ha ridisegnato il modo di abitare

Vico Magistretti ha lavorato per tutta la vita nello studio all’angolo tra via Conservatorio e via Vincenzo Bellini a Milano, nell’edificio progettato nel 1933 da suo padre, l’architetto Pier Giulio Magistretti. Era uno studio piccolo, di ridotte dimensioni: ottanta metri quadri scarsi al piano rialzato composto di tre stanze, neanche cinquanta per quello interrato con l’archivio e un bagno spartano (fino al 2010 non c’era acqua calda!). E ridotto era anche il personale: Vico, ovviamente, e il geometra Franco Montella, suo storico e straordinario assistente. Diceva Magistretti: “Io ho scelto di fare l'architetto, non il manager. Vedi il mio studio: fa ridere. Ma ho progettato cose importanti”. Nel 2010, quattro anni dopo la scomparsa di Magistretti e tre dopo il riconoscimento della “particolare importanza storica” del fondo archivistico da parte dalla Soprintendenza Archivistica della Lombardia, lo studio è divenuto un museo, o meglio uno studio museo. Qui conservazione, ricerca, valorizzazione, divulgazione e promozione dell’archivio e del suo lavoro di architetto e designer convivono e dialogano con elementi originali del luogo dove ha lavorato per oltre sessant’anni. La Fondazione continua a tenere vivo l’interesse di studiosi e pubblico nei confronti di uno fra i più raffinati progettisti italiani. Protagonista della storia progettuale italiana del Secondo dopoguerra, ha lasciato opere indelebili nell’architettura e nel design portando l’eco del suo nome ben oltre i confini nazionali, anche con l’insegnamento. Il suo è il linguaggio estetico della semplicità e dell’intuitività, di cui sono pregni i suoi oggetti, trasformati dal tempo in “classici” del design contemporaneo con la grande responsabilità di aver contribuito a modernizzare il gusto dell’abitare.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 20 euro (visita guidata, contributo fondazione, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: mercoledì 4 febbraio 2026, ore 15

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GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2026, ORE 15,30

VILLA MIRABELLO

Una villa di delizia viscontea tra caccia, nobiltà e restauri

Villa Mirabello nacque come residenza di campagna dei Visconti, scelta all’inizio del Quattrocento come dimora estiva e luogo di caccia. Nel 1447 passò a Giovanni Mirabello, da cui prese il nome, e nel 1455 fu acquistata da Pigello Portinari, rappresentante del Banco Mediceo, che la trasformò in elegante villa di delizia, con interventi dell’architetto Michelozzo. A fine Quattrocento divenne dei Landriani, legati a Ludovico il Moro: proprio qui il duca sostò con il suo esercito nel 1500, segno del carattere principesco della dimora. In seguito la villa passò agli Umiliati, poi ai Marino e ai Serbelloni, che per due secoli la ridussero a semplice tenuta agricola, fino al degrado e all’abbandono. All’inizio del Novecento iniziò un primo restauro; nel 1919 fu acquistata dall’Opera Pia per i ciechi di guerra, che la ampliò con un padiglione-convitto e laboratori per l’inserimento lavorativo dei non vedenti, grazie anche a generose donazioni. L’architetto Annoni ne restaurò l’aspetto quattrocentesco. Dal 1946 la struttura accolse anche ciechi civili e militari in tempo di pace, assistiti da personale laico e dalle Suore di Maria Consolatrice fino al 1985.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 20 euro (visita guidata, contributo fondazione, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: giovedì 5 febbraio 2026, ore 15,30

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MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 2026, ORE 15

MOSTRA "I GIOCHI OLIMPICI™. Una storia lunga 3000 anni"

Dall’antica Grecia a Milano Cortina 2026

In occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, la Fondazione Luigi Rovati dedica una grande esposizione alla storia, ai protagonisti e ai valori dei giochi atletici, dall’antichità a oggi. Il percorso espositivo intreccia mondo antico e contemporaneo per raccontare come l’ideale olimpico abbia attraversato i secoli restando fedele ai suoi valori fondanti. Dalla Grecia, dove i giochi celebravano la pace e l’unità tra le città, alla visione educativa di Pierre de Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, emergono i principi di pace, inclusione, eccellenza e rispetto che ancora oggi animano lo spirito olimpico. Organizzata in cinque sezioni tematiche, la mostra crea un’inusuale relazione tra reperti antichi e oggetti che appartengono ai moderni Giochi Olimpici, svelando i legami che uniscono sport, arte e spiritualità. Tra i prestiti più significativi figura la Tomba delle Olimpiadi (530–520 a.C.), eccezionale testimonianza figurativa dei giochi atletici ed ippici etruschi, per la prima volta in Italia presentata al pubblico fuori dal Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia.

Visita guidata a cura di Valeria Gerli.

Info

Quota: 31 euro (biglietto ingresso, visita guidata, radio cuffie), over 65 euro 27, abbonamento musei Lombardia euro 15, da comunicare con l’iscrizione. Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: mercoledì 11 febbraio 2026, ore 15

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VENERDÌ 13 FEBBRAIO 2026, ORE 15,30

SANTA MARIA DELLA PASSIONE E I SUOI CAPOLAVORI

Un gioiello tra Rinascimento e Controriforma, con i capolavori di Gaudenzio Ferrari e del Bergognone

Accanto al Conservatorio di Milano sorge un'imponente chiesa dalle forme complesse e dalla storia interessante, scrigno di tesori pittorici da scoprire. Voluta alla fine del 1400 da un notabile milanese vicino alla famiglia Sforza, fu concepita secondo un disegno omaggio alla classicità nel pieno del Rinascimento lombardo, come un mausoleo per il suo più importante sponsor. Diversi illustri architetti si avvicendarono in questa prima fase, tra essi l'Amedeo e il Battagio. Con l'inizio della Controriforma nelle Arti, al tempo di Carlo Borromeo, Santa Maria della Passione subì una complessa trasformazione, per diventare formalmente più corretta per il nuovo tempo. La grazia degli architetti che ne curarono il "restyling" riuscì a mantenere il primo nucleo della chiesa, incluso in armonia nella nuova forma. Tra i capolavori più illustri conservati al suo interno una Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari, la migliore prova a Milano su questo tema dopo l'opera di Leonardo alle Grazie e la Sala Capitolare, decorata ad affresco e pittura su tavola da Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone.

Visita guidata a cura di Fiammetta Franzi.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, contributo luci chiesa, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: venerdì 13 febbraio 2026, ore 15,30

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MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2026, ORE 15

QUANDO IL DESIGN GIOCA CON LE FORME (E SI DIVERTE!)

DDL DE PAS, D'URBINO, LOMAZZI, IN MOSTRA NELLA NUOVA SEDE DEL CASVA

È il 1966 e tre giovani architetti danno l’avvio a un sodalizio creativo che regala alla storia del Design alcuni pezzi memorabili, nati da una visione anticonvenzionale che cavalca quella fase della storia di grandi trasformazioni, anche sociali, in cui si trovano a vivere. I tre “giovani creativi” sono Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi, ovvero i DDL. Ne nasce la poltrona Blow (1967), la prima gonfiabile, per un vivere la casa (e gli esterni) in un modo tutto nuovo, dimenticando pose impettite e strizzando l’occhio all’avvento delle materie plastiche. Ne nasce la grande poltrona Joe che, giocando con le forme di un enorme guanto da baseball, omaggia il campione Joe Di Maggio, guardando anche alla Pop Art. Ne nasce la poltrona Due Cavalli che nel nome cita l’auto Citroën che fu mito per la gioventù degli anni Settanta. E ne nasce Sciangai, ironico gigantismo del gioco cinese, fattosi appendiabiti, con il quale i Tre vincono il prestigioso Premio Compasso d’Oro nel 1979. Architetti, designer, docenti e molto altro, i DDL sono presenti nei più importanti musei del mondo, tra cui il MoMa di NY. Dal 2010 il loro Archivio è stato donato al CASVA, il Centro Alti Studi sulle Arti Visive, istituzione culturale del Comune di Milano che, radunando gli archivi di numerosi altri architetti, designer, artisti, grafici, fotografi è divenuto un punto di riferimento sia per l’attività dei professionisti che hanno “progettato” la Milano del Novecento, sia per i fenomeni culturali che hanno formato la nostra società. Dalla originaria sede nel Castello Sforzesco, nel 2025 il CASVA ha trovato una nuova e degna casa nel vecchio Mercato Coperto progettato da Piero Bottoni per il QT8, ovvero in un edificio che, rinato con un lungo restauro, è esso stesso documento e testimonianza viva della Miano del Dopoguerra.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: martedì 17 febbraio 2026, ore 15

Dove

Ritrovovia Isernia 5

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VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2026, ORE 15

MOSTRA "METAFISICA / METAFISICHE"

Da Ferrara a Milano: un secolo di visioni metafisiche

Un dialogo tra i maestri della Metafisica, gli “eredi” internazionali e gli “allievi” del XX e XXI secolo. A Palazzo Reale oltre 300 opere dei protagonisti del gruppo storico nato a Ferrara nel 1917 e degli artisti contemporanei che, in Europa e in America, hanno assorbito atmosfere e soluzioni del movimento nel campo dell’arte, della fotografia, dell’architettura, del cinema, del teatro, del design, della moda, della letteratura, del graphic novel e della musica. Al Museo del Novecento, negli Archivi Ettore e Claudia Gian Ferrari un approfondimento sul rapporto tra la Metafisica e Milano: viene indagato il legame, per certi versi sorprendente, tra alcuni protagonisti del gruppo guidato da de Chirico e la città, crocevia artistico e intellettuale, ma anche laboratorio di sperimentazione e dialogo tra le arti.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: venerdì 20 febbraio 2026, ore 15

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MERCOLEDÌ 4 MARZO 2026, ORE 15,30

IL PARCO DELLA LUCE

dalle automobili al verde, passando per… il Sole 24Ore

Un tempo vi sorgeva una delle più importanti case automobilistiche italiane: l’Isotta Fraschini, e le forme di quel grande stabilimento, proiettato verso le strade dirette in Francia, si arricchivano, intorno a portoni e finestre, di gentili cornici e decori. Poi nel Dopoguerra venne la Siemens-Italtel che per qualche decennio cambiò pelle al luogo, con un edificio dalle forme più essenziali e meno “leziose”, che si occupava di telefonia. Allora la zona, non più così periferica come quando vi si producevano automobili, era nota anche per quel Derby Club che, rinomato per le frequentazioni illustri (ma anche per illustri malavitosi), divenne fucina del cabaret nostrano. Poi i riflettori si spensero, per riaccendersi alla fine degli anni Novanta, con l’ambizioso progetto - il primo a Milano - di Renzo Piano che, dando una nuova elegante sede al Sole 24Ore, non solo rigenerava un tassello prezioso della storia della città ma, fedele all’attenzione per la natura del suo architetto, vi ricavava all’interno una… collina alberata. A vent’anni da quella trasformazione, l’ex Sole 24Ore rinasce per la quarta volta, per aprirsi alla città con una veste che, preservando il grande e luminoso edificio di Piano, restituisce ai Milanesi un giardino di 10mila metri quadri. È il Parco della Luce che con un progetto firmato AGeP Greenscape ha potenziato le alberature preesistenti, arricchendo il giardino di biodiversità. A coronamento del progetto e in relazione con la grande scultura aerea di Susumu Shingu che Renzo Piano aveva voluto per danzare con le chiome degli alberi oltre la vetrata, nel nuovo progetto sono state inserite altre opere d’arte contemporanea, appartenenti alla Collezione Prima Luce, che vanta le firme di Stefano Arienti, Mario Airò, Loris Cecchini, in un dialogo leggero eppure potente con questo scampolo di verde davvero inaspettato.

Visita guidata a cura di Monica Torri.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: mercoledì 4 marzo 2026, ore 15,30

Dove

Ritrovovia Monterosa 91

RICHIESTA INFORMAZIONI/PRENOTAZIONE


GIOVEDÌ 5 MARZO 2026, ORE 15,30

LA CHIESA DI SAN NICOLAO DELLA FLÜE

Architettura espressionista, vetrate metafisiche

Nascosta tra le vie trafficate di Milano, tra il caos frenetico della vita cittadina, sorge un tesoro architettonico poco conosciuto ma di grande fascino: la chiesa di San Nicolao della Flue. Questa chiesa, che porta il nome di un santo svizzero, si distingue non solo per la sua storia, ma anche per il suo design sorprendentemente insolito, il quale si distanzia dal panorama urbano dominato da imponenti cattedrali gotiche e maestosi edifici rinascimentali. Fu l’architetto Ignazio Gardella, in collaborazione con Anna Castelli Ferrieri, a occuparsi del progetto dell’edificio. Posizionata nel cuore del quartiere Forlanini, la struttura domina una vasta piazza circondata dai principali edifici pubblici. La chiesa stessa sorge su un’alta piattaforma sopraelevata rispetto al livello stradale, la quale ospita al suo interno gli spazi parrocchiali e di servizio. L’aspetto esteriore ed interno della chiesa è distintamente caratterizzato dalla sua copertura a vela, che si appoggia su una serie di archi curvi in calcestruzzo armato, visibili all’esterno, che suddividono lo spazio interno in tre navate. Le 134 vetrate istoriate sono decorate dal pittore Pino Grioni con raffigurazioni derivanti dall’Antico e dal Nuovo Testamento. L’edificio, rivestito in vercuivre, una miscela di rame catramato e foglie di caucciù, si staglia imponente nel panorama del quartiere, conferendogli un’impressionante presenza architettonica.

Visita guidata a cura di Anna Torterolo.

Info

Quota: 15 euro (visita guidata, offerta chiesa, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando: giovedì 5 marzo 2026, ore 15,30

RICHIESTA INFORMAZIONI/PRENOTAZIONE


- MERCOLEDÌ 11 MARZO 2026, orario pomeridiano
- GIOVEDÌ 12 MARZO 2026, orario pomeridiano

MOSTRA: "I MACCHIAIOLI"

la “macchia” che cambia l’Ottocento italiano

La mostra porta a Milano per la prima volta una grande retrospettiva dedicata al movimento che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento. Oltre 90 opere, provenienti dai maggiori musei italiani, ricostruiscono l’avventura di artisti come Fattori, Lega e Signorini, che combatterono con pennelli e colori una battaglia estetica e civile, intrecciata alle vicende del Risorgimento. Un’esposizione che è frutto degli ultimi studi sui Macchiaioli da parte dei tre esperti italiani più autorevoli del movimento. Il progetto espositivo rappresenta un momento di recupero, riflessione e valorizzazione di un frammento fondamentale di storia dell’arte che ha costruito le comuni radici culturali del nostro Paese, attraverso una nuova e più approfondita lettura della loro esperienza.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando:
- mercoledì 11 marzo 2026, orario pomeridiano
- giovedì 12 marzo 2026, orario pomeridiano

RICHIESTA INFORMAZIONI/PRENOTAZIONE


- GIOVEDÌ 26 MARZO 2026, orario pomeridiano
- MERCOLEDÌ 1 APRILE 2026, orario pomeridiano

MOSTRA "ANSELM KIEFER. LE ALCHIMISTE"

Un pantheon di alchimiste tra memoria, mito e rinascita

La nuova imponente mostra di Anselm Kiefer, tra i più influenti artisti contemporanei. Le Alchimiste nasce da un progetto avviato nel 2023 e presenta oltre quaranta grandi teleri, concepiti appositamente per dialogare con la drammatica bellezza di questo luogo segnato dal bombardamento del 1943. Centrale il legame con Milano, città in cui visse la sua giovinezza Caterina Sforza, scienziata e condottiera, autrice di un raro manoscritto con oltre 400 ricette tra medicamenti e formule alchemiche. Accanto a lei, Kiefer convoca una costellazione di figure femminili, note e dimenticate: da Isabella Cortese e Maria la Giudea a Marie Meudrac, Rebecca Vaughan e Mary Anne Atwood. Attraverso la sua pittura materica e simbolica, l’artista restituisce volti e corpi cancellati dalla storia, riconoscendo alle alchimiste un ruolo cruciale nella nascita del pensiero scientifico moderno. Fin dagli esordi, nei primi anni Settanta, Kiefer indaga i poteri creativi e redentivi delle donne, qui tradotti in un pantheon al femminile che intreccia mito, memoria e rigenerazione.

Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.

Info

Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando

Quando:
- giovedì 26 marzo 2026, orario pomeridiano
- mercoledì 1 aprile 2026, orario pomeridiano

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