SABATO 29 NOVEMBRE 2025
Una grande mostra per celebrare l'arte di un maestro del Rinascimento a Cremona
Per celebrare i 500 anni dalla morte di Boccaccio Boccaccino (Ferrara?, 1462/ante 22 agosto 1466 – Cremona, 1525), il Museo Diocesano di Cremona organizza la prima mostra monografica dedicata a questo maestro poco noto al grande pubblico, ma pur sempre di indubbia importanza nell’ambito della cultura figurativa del Rinascimento in Italia settentrionale, tanto da essere definito da Giorgio Vasari, nelle sue celebri Vite, “raro” ed “eccellente pittore”. Formatosi in un contesto culturale vivace e articolato e grazie alla sua attività, attestata nei più importanti centri del nord Italia, Boccaccino si propose infatti sulla scena come un raffinato e intelligente interprete della lezione impartita da Leonardo a Milano e da Giorgione a Venezia, riuscendo a sintetizzare suggestioni diverse. Lungo questo asse ideale tra Milano e Venezia, Boccaccino sviluppò un linguaggio pittorico personalissimo, ricco di morbidezze tonali, intensità espressive e una straordinaria sensibilità luministica. Attraverso prestiti di grande rilevanza, la mostra ripercorre la vicenda artistica di Boccaccino dalle origini sino agli ultimi anni, dando conto della sua attività attestata a Ferrara, Genova, Milano, Venezia, Roma e Cremona, nella cui Cattedrale si conserva lo straordinario ciclo affrescato nella navata centrale, la sua impresa più eclatante. La prossimità di questo ciclo alla sede della mostra invita a entrare in Cattedrale e ammirare questo memorabile ciclo di affreschi. Si potrà così comprendere il rilievo del pittore nel più ampio contesto del Rinascimento italiano tra la fine del XV e i primi tre decenni del XVI secolo e riscoprire una figura che merita di essere annoverata tra i grandi protagonisti del Rinascimento. Al termine, visita alla chiesa di Santa Margherita e Pelagia, una piccola perla manierista che incanta con la sua facciata elegante e gli interni interamente affrescati dal pittore cremonese Giulio Campi, a quel tempo il più affermato artista presente in città.
Visite guidate a cura di Luisa Strada.
Prossimamente tutti i dettagli. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 29 novembre 2025
LUNEDÌ 1 DICEMBRE 2025, ORE 15
L’arte che incontra la matematica
Dopo dieci anni di assenza, il MUDEC riporta a Milano uno degli artisti più affascinanti e riconoscibili del Novecento, Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898–1972) con un grande progetto a lui interamente dedicato che propone un nuovo sguardo sul suo percorso artistico. Attraverso 90 opere dell’artista tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie, la mostra indaga il rapporto fra Escher e le sue fonti di ispirazione, seguendo l’evoluzione dell’artista: dagli esordi legati all’Art Nouveau, passando per i paesaggi italiani, fino alla piena maturità in cui sviluppa l’uso di tassellazioni, cicli metamorfici, illusioni ottiche e rappresentazioni dell’infinito che lo hanno reso celebre grazie a un linguaggio visivo unico che unisce arte e matematica. Quella matematica fatta non di astratti ragionamenti degli accademici di professione, ma di un lungo, minuzioso e appassionato lavoro artigianale, basato su un approccio più intuitivo e percettivo e che porta alla fusione di arte e scienza in una visione rigorosa, inventiva e profondamente personale, in un fil rouge che caratterizza fortemente il percorso espositivo. La mostra approfondisce inoltre un aspetto ancora poco conosciuto dal grande pubblico, ossia lo stretto rapporto che l’artista ebbe con l’arte islamica e come l’uso delle simmetrie, la ripetizione modulare e la visione astratta dello spazio – elementi chiave dell’arte islamica – abbiano offerto a Escher uno spunto importantissimo per superare la rappresentazione naturalistica della realtà. Infine, il percorso espositivo si sofferma su un Escher che di questo “universo grafico” fece la propria cifra stilistica anche nella sua vasta produzione commerciale, ricordando come il suo genio si sia confrontato anche con ambiti applicati del design grafico.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 30 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, noleggio radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: lunedì 1 dicembre 2025, ore 15
Ritrovo: Mudec, Via Tortona 56
MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE 2025, ORE 15
Lo splendore di Milano dall’età di Parini a Napoleone
Andrea Appiani (Milano, 1754-1817), importante pittore neoclassico, ebbe grande fama sia ai suoi tempi che in quelli successivi, sebbene solo di recente si stia riconsiderando la sua opera con il giusto valore. Celebrato come “primo pittore di Napoleone,” ritrasse l'imperatore in vari momenti della sua carriera e realizzò affreschi celebri, come l’Apoteosi di Napoleone nel Palazzo Reale di Milano. Attivo anche per l’arciduca Ferdinando e ispirato da Giuseppe Parini, interpretò i valori dell’Illuminismo e del Neoclassicismo. Appiani lavorò a opere prestigiose per personalità come Giovanni Battista Sommariva e Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi. Fra i suoi capolavori, Il Parnaso (1811) nella Villa Reale a Milano, lo consacrò come "un nuovo Raffaello". Malato dal 1813, non completò la decorazione della Sala della Lanterna, portata poi a termine da artisti romantici come Francesco Hayez. La mostra, in collaborazione con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta, mira a ricostruire il percorso artistico di Appiani attraverso opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, valorizzando anche i suoi disegni preparatori e i progetti di oggetti d’arte, come medaglie e mobili realizzati da Giuseppe Maggiolini.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto d'ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 15 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: mercoledì 10 dicembre 2025, ore 15
Ritrovo: Palazzo Reale, lato bar
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2025, ORE 15
Sguardi, muse e meraviglie di luce
Man Ray è senza dubbio uno dei grandi protagonisti dell’arte del XX secolo. Fu uno dei primi a utilizzare la fotografia come un vero e proprio medium creativo, realizzando opere emblematiche che sono entrate a far parte della storia dell’arte del Novecento. La retrospettiva in programma a Palazzo Reale permetterà al pubblico di ripercorrere le tappe biografiche e della carriera di Man Ray. Grazie a un importante nucleo di materiali originali (stampe vintage, negativi, collage, documenti) è possibile documentare la storia di Man Ray dalla nascita (1890, Philadelphia), agli ambienti newyorkesi dove scopre le avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, fino all’approdo parigino del 1921. A Parigi viene accolto dai poeti André Breton, Louis Aragon, Paul Éluard e incontra poi la cantante e modella Kiki de Montparnasse, sua amata e musa, creando fotografie immortali come Noire et blanche o Le Violon d’Ingres. In seguito, si dedicherà al mondo della moda e alla realizzazione delle famose “rayografie” e “solarizzazioni”. Rientrato negli Stati Uniti nel 1940, torna a Parigi nel 1951, dove rimane fino alla morte nel 1976. Attraverso un percorso tematico (gli autoritratti, le muse, i nudi, le rayografie e solarizzazioni, la moda), questa mostra propone la riscoperta di un artista unico nel suo genere e un geniale pioniere.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: venerdì 12 dicembre 2025, ore 15
Ritrovo: Palazzo Reale, lato bar
MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2025, ORE 10,45
Cinquant’anni di stile nelle sale di Brera
Per celebrare cinquant’anni di creatività, la Pinacoteca di Brera ospita per la prima volta una mostra dedicata al percorso stilistico di Giorgio Armani, accogliendo una selezione di abiti nelle sue prestigiose sale. Più di centoventi creazioni ripercorrono lo stile di Armani reimmaginando il percorso del museo. Storia pittorica e storia della moda invitano il visitatore a lasciarsi sorprendere da contrasti cromatici e materici. Giorgio Armani ha più volte dichiarato il suo legame con Brera, il quartiere che aveva scelto per vivere e lavorare e di cui ammirava l’anima duplice, colta e insieme profondamente vitale, con il suo misto di eleganza e libertà artistica.
Visita guidata a cura di Monica Torri.
Quota: 21 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: martedì 16 dicembre 2025, ore 10,45
Ritrovo: Pinacoteca di Brera, via Brera 28
MARTEDÌ 13 GENNAIO 2026, ORE 15
DALÍ, PICASSO, MIRÓ
La nascita e l’evoluzione di alcune tra le più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre dei suoi massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró, Salvador Dalí. Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe fondamentali di questi artisti a cominciare della loro formazione, il fermento culturale della Catalogna e l’influenza decisiva esercitata dai movimenti del Modernismo e del Noucentisme. Dalla comune rottura con i canoni accademici al trasferimento nella Parigi delle avanguardie, passando per incontri cruciali e momenti di svolta, la mostra racconta come ciascuno abbia elaborato un linguaggio radicalmente personale, contribuendo a plasmare il panorama dell’arte del secolo scorso. Il filo conduttore che unisce i loro percorsi artistici è sicuramente il Surrealismo inteso come corrente ma anche come mezzo privilegiato di espressione dell’inconscio e dell’identità individuale che ben rappresenta il cuore della mostra. Numerose opere su carta, incisioni e stampe, documentano il massimo comune denominatore che ha caratterizzato la formazione e lo svolgimento dell'arte di tre indiscussi protagonisti del Novecento. La mostra riunisce opere note e meno note, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia, per raccontare, attraverso contrasti e affinità, un immaginifico dialogo di queste tre menti visionarie, accomunati da ben più di un mero luogo geografico di nascita.
Visita guidata a cura di Chiara Martino.
Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie) + 13 euro biglietto di ingresso. Ingresso gratuito Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: martedì 13 gennaio 2026, ore 15
GIOVEDÌ 15 GENNAIO 2026, ORE 14,45
UN CAPOLAVORO NATALIZIO AL MUSEO DIOCESANO
Come ogni anno, il Museo Diocesano di Milano ospita una importante opera nell'iniziativa "Un capolavoro per Milano", che si svolge in occasione delle festività natalizie. Quest'anno sarà presente una preziosa tavola di Lorenzo Lotto, che proviene dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. Il dipinto del grande artista veneziano ci propone una particolare Natività, interessante per molti aspetti, non solo iconografici ma anche di stile, che permette di apprezzare la ricchezza di riferimenti del suo autore, interessante e irrequieto interprete del suo tempo. La visita, pensata per godere di questo prestito speciale, sarà occasione per ripercorrere le collezioni in un percorso pensato ad hoc, costruito per approfondire il tempo storico di cui l'opera è specchio.
Visita guidata a cura di Fiammetta Franzi.
Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie) + 9 euro biglietto di ingresso. Ingresso gratuito Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: giovedì 15 gennaio 2026, ore 14,45
- MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2026, ORE 15
- MARTEDÌ 27 GENNAIO 2026, ORE 15
Roma e Milano nell’età di Napoleone
Nel periodo che va dal 1796, anno della discesa di Napoleone in Italia, al 1815, che vede la sconfitta di Waterloo e il Congresso di Vienna, si assiste a un radicale mutamento politico, economico e sociale nella nostra penisola. La svolta epocale della cosiddetta Età Napoleonica ha coinvolto in maniera significativa anche la scena artistica. Alla decadenza dei grandi centri artistici, come Firenze, Venezia, Genova e Napoli, si sottraggono solo Roma e Milano. La mostra intende rievocare questa eccezionale stagione creativa, mettendo a confronto la produzione artistica di altissimo livello di queste due “capitali” proiettate verso l’Europa moderna, ma al contempo saldamente legate alla grandezza del passato, di cui si sentono eredi e intendono rinnovare i fasti. I protagonisti della mostra sono due uomini geniali, tra loro amici fraterni: Antonio Canova, uno dei più importanti artisti di tutti i tempi, e Giuseppe Bossi, pittore straordinario, grande conoscitore di Leonardo e sofisticato collezionista, nonché fondatore della Pinacoteca di Brera. Di Antonio Canova si potrà vedere in mostra un capolavoro che si pensava perduto, il grande modello di cavallo attualmente oggetto di un eccezionale restauro. Altri capolavori di Bossi, Canova e Andrea Appiani, accostati, illustreranno la creazione dell’immagine dell’Italia, nella sua nota e poi più popolare iconografia, dovuta proprio alla loro genialità. Altrettanto affascinante sarà la rievocazione dell’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo di Milano, attraverso l’esibizione in mostra dei cosiddetti Onori d’Italia: il mantello, la corona, lo scettro e gli altri splendidi oggetti utilizzati nel corso della cerimonia, tutti sottoposti, per la XIX edizione di “Restituzioni” del 2022, a un importante ed esemplare restauro da parte di Intesa Sanpaolo.
Quota: 23 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, radiocuffie). Ingresso gratuito con Abbonamento Musei Lombardia. Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando:
- mercoledì 21 gennaio 2026, ore 15 (visita a cura di Chiara Martino)
- martedì 27 gennaio 2026, ore 15 (visita a cura di Alberto Marchesini)
- GIOVEDÌ 22 GENNAIO 2026, ORE 15
Una grande mostra riscopre l’opera e la vita di un maestro del divisionismo italiano
A più di un secolo dall’ultima e unica mostra monografica dedicata all’artista piemontese, realizzata nel 1920 alla Galleria Pesaro, Milano ripercorre la vicenda artistica e biografica di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno degli interpreti più profondi e consapevoli dell’arte italiana tra Otto e Novecento, in un’esposizione ideata dalla Galleria d’Arte Moderna che di lui conserva, oltre al suo capolavoro, il Quarto Stato, alcune opere altrettanto significative della sua produzione artistica, oltre ad altri importanti prestiti. Un intenso viaggio attraverso la vita e l’opera di questo artista, troppo a lungo imprigionato nell’immagine iconica di un’unica tela, ma in realtà protagonista di un percorso ricco di riflessioni artistiche, tensioni ideali e ricerca pittorica. Alla scoperta di un artista la cui poetica si fonda su una profonda adesione al vero e su un sincero impegno civile. Le sue figure, i suoi campi, le sue luci raccontano non solo un paesaggio o una scena, ma una visione del mondo.
Quota: 30 euro (visita guidata, biglietto ingresso, prevendita, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 15 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: giovedì 22 gennaio 2026, ore 15
Ritrovo: Gam, via Palestro 16
SABATO 7 FEBBRAIO 2026
Il Liberty italiano a Palazzo Martinengo e l’apertura straordinaria di Palazzo Gaifami
A Brescia, Palazzo Martinengo ospiterà l’imperdibile MOSTRA "LIBERTY. L'ARTE DELL'ITALIA MODERNA", dedicata allo stile che ha contraddistinto la produzione artistica nazionale nel primo quindicennio del Novecento. La raffinata selezione di oltre cento capolavori provenienti per lo più da collezioni private – quindi poco note al pubblico – e da importanti istituzioni museali, permetterà di porre in luce l’influenza che nuovi linguaggi e inedite sensibilità ebbero sulla pittura, sulla scultura, sulla grafica pubblicitaria, sulla moda, sulla fotografia, sulle arti applicate e perfino sul nascente mondo del cinema. La diffusione di quello che fu definito “stile nuovo” o “stile floreale”, caratterizzato da forme sinuose ed eleganti linee serpentine ispirate al mondo naturale, tra acceso entusiasmo per la modernità, riscoperta di pratiche artigianali ed echi di ricerche europee, spinse i maestri italiani a interpretare le novità dell’arte internazionale con un approccio personale estremamente originale. La scelta delle opere che saranno esposte in Palazzo Martinengo terrà conto della partecipazione degli artisti alle grandi esposizioni tenutesi in Italia tra la fine del XIX e i primi due decenni del XX secolo: dalle prime Biennali di Venezia all’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902; dall’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano del 1906 fino alla grande Esposizione Internazionale di Roma del 1911 che celebrava i cinquant’anni dall’Unità d’Italia. Si avrà così la possibilità di rileggere alcuni dei capolavori dell’arte italiana attraverso una nuova prospettiva, e al contempo di riportare alla luce opere meno note al pubblico, ma di straordinario interesse artistico. La mostra inviterà il visitatore a immergersi nei temi e nelle atmosfere di un’epoca di profondi cambiamenti, tanto nell’arte quanto nella società. Pittura e scultura verranno poste in dialogo con le arti applicate, con la grafica e la fotografia, e con l’allora nuovissimo linguaggio cinematografico, offrendo una visione inedita di uno dei periodi più fertili della storia dell’arte europea tra Ottocento e Novecento. Sempre a Brescia, visita a PALAZZO GAIFAMI: costruito nella seconda metà del XVIII secolo su iniziativa della nobile famiglia Gaifami, il palazzo fu impreziosito dagli interventi di Carlo Innocenzo Carloni, tra i più rinomati pittori attivi a Brescia nel Settecento. Con tecnica raffinata e colori luminosi, Carloni decorò volte e soffitti con un vivace programma iconografico dedicato alle arti, ai meriti e ai vizi. Oggi, questa prestigiosa dimora ospita la sede storica della Croce Bianca, che ci permetterà l’apertura straordinaria. Un viaggio tra l’arte moderna di inizio Novecento e le raffinate decorazioni settecentesche di Carlo Innocenzo Carloni.
Visite guidate a cura di Alessandra Piccinelli.
Quota: 95 euro (pullman, visite guidate, biglietto ingresso mostra, biglietto ingresso palazzo, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Brescia. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: sabato 7 febbraio 2026, partenza ore 8,30
MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 2026, ORE 15
Dall’antica Grecia a Milano Cortina 2026
In occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, la Fondazione Luigi Rovati dedica una grande esposizione alla storia, ai protagonisti e ai valori dei giochi atletici, dall’antichità a oggi. Il percorso espositivo intreccia mondo antico e contemporaneo per raccontare come l’ideale olimpico abbia attraversato i secoli restando fedele ai suoi valori fondanti. Dalla Grecia, dove i giochi celebravano la pace e l’unità tra le città, alla visione educativa di Pierre de Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, emergono i principi di pace, inclusione, eccellenza e rispetto che ancora oggi animano lo spirito olimpico. Organizzata in cinque sezioni tematiche, la mostra crea un’inusuale relazione tra reperti antichi e oggetti che appartengono ai moderni Giochi Olimpici, svelando i legami che uniscono sport, arte e spiritualità. Tra i prestiti più significativi figura la Tomba delle Olimpiadi (530–520 a.C.), eccezionale testimonianza figurativa dei giochi atletici ed ippici etruschi, per la prima volta in Italia presentata al pubblico fuori dal Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia.
Visita guidata a cura di Valeria Gerli.
Quota: 31 euro (biglietto ingresso, visita guidata, radio cuffie), over 65 euro 27, abbonamento musei Lombardia euro 15, da comunicare con l’iscrizione. Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: mercoledì 11 febbraio 2026, ore 15
Ritrovo: Fondazione Rovati, Corso Venezia 52
MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2026, ORE 15
DDL DE PAS, D'URBINO, LOMAZZI, IN MOSTRA NELLA NUOVA SEDE DEL CASVA
È il 1966 e tre giovani architetti danno l’avvio a un sodalizio creativo che regala alla storia del Design alcuni pezzi memorabili, nati da una visione anticonvenzionale che cavalca quella fase della storia di grandi trasformazioni, anche sociali, in cui si trovano a vivere. I tre “giovani creativi” sono Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi, ovvero i DDL. Ne nasce la poltrona Blow (1967), la prima gonfiabile, per un vivere la casa (e gli esterni) in un modo tutto nuovo, dimenticando pose impettite e strizzando l’occhio all’avvento delle materie plastiche. Ne nasce la grande poltrona Joe che, giocando con le forme di un enorme guanto da baseball, omaggia il campione Joe Di Maggio, guardando anche alla Pop Art. Ne nasce la poltrona Due Cavalli che nel nome cita l’auto Citroën che fu mito per la gioventù degli anni Settanta. E ne nasce Sciangai, ironico gigantismo del gioco cinese, fattosi appendiabiti, con il quale i Tre vincono il prestigioso Premio Compasso d’Oro nel 1979. Architetti, designer, docenti e molto altro, i DDL sono presenti nei più importanti musei del mondo, tra cui il MoMa di NY. Dal 2010 il loro Archivio è stato donato al CASVA, il Centro Alti Studi sulle Arti Visive, istituzione culturale del Comune di Milano che, radunando gli archivi di numerosi altri architetti, designer, artisti, grafici, fotografi è divenuto un punto di riferimento sia per l’attività dei professionisti che hanno “progettato” la Milano del Novecento, sia per i fenomeni culturali che hanno formato la nostra società. Dalla originaria sede nel Castello Sforzesco, nel 2025 il CASVA ha trovato una nuova e degna casa nel vecchio Mercato Coperto progettato da Piero Bottoni per il QT8, ovvero in un edificio che, rinato con un lungo restauro, è esso stesso documento e testimonianza viva della Miano del Dopoguerra.
Visita guidata a cura di Monica Torri.
Quota: 15 euro (visita guidata, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: martedì 17 febbraio 2026, ore 15
Ritrovo: via Isernia 5
VENERDÌ 20 FEBBRAIO 2026, ORE 15
Da Ferrara a Milano: un secolo di visioni metafisiche
Un dialogo tra i maestri della Metafisica, gli “eredi” internazionali e gli “allievi” del XX e XXI secolo. A Palazzo Reale oltre 300 opere dei protagonisti del gruppo storico nato a Ferrara nel 1917 e degli artisti contemporanei che, in Europa e in America, hanno assorbito atmosfere e soluzioni del movimento nel campo dell’arte, della fotografia, dell’architettura, del cinema, del teatro, del design, della moda, della letteratura, del graphic novel e della musica. Al Museo del Novecento, negli Archivi Ettore e Claudia Gian Ferrari un approfondimento sul rapporto tra la Metafisica e Milano: viene indagato il legame, per certi versi sorprendente, tra alcuni protagonisti del gruppo guidato da de Chirico e la città, crocevia artistico e intellettuale, ma anche laboratorio di sperimentazione e dialogo tra le arti.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali consentite entro 10 gg lavorativi; oltre tale limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando: venerdì 20 febbraio 2026, ore 15
Ritrovo: Palazzo Reale, lato bar
- MERCOLEDÌ 11 MARZO 2026, orario pomeridiano
- GIOVEDÌ 12 MARZO 2026, orario pomeridiano
la “macchia” che cambia l’Ottocento italiano
La mostra porta a Milano per la prima volta una grande retrospettiva dedicata al movimento che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento. Oltre 90 opere, provenienti dai maggiori musei italiani, ricostruiscono l’avventura di artisti come Fattori, Lega e Signorini, che combatterono con pennelli e colori una battaglia estetica e civile, intrecciata alle vicende del Risorgimento. Un’esposizione che è frutto degli ultimi studi sui Macchiaioli da parte dei tre esperti italiani più autorevoli del movimento. Il progetto espositivo rappresenta un momento di recupero, riflessione e valorizzazione di un frammento fondamentale di storia dell’arte che ha costruito le comuni radici culturali del nostro Paese, attraverso una nuova e più approfondita lettura della loro esperienza.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando:
- mercoledì 11 marzo 2026, orario pomeridiano
- giovedì 12 marzo 2026, orario pomeridiano
Ritrovo: Palazzo Reale, lato bar
- GIOVEDÌ 26 MARZO 2026, orario pomeridiano
- MERCOLEDÌ 1 APRILE 2026, orario pomeridiano
Un pantheon di alchimiste tra memoria, mito e rinascita
La nuova imponente mostra di Anselm Kiefer, tra i più influenti artisti contemporanei. Le Alchimiste nasce da un progetto avviato nel 2023 e presenta oltre quaranta grandi teleri, concepiti appositamente per dialogare con la drammatica bellezza di questo luogo segnato dal bombardamento del 1943. Centrale il legame con Milano, città in cui visse la sua giovinezza Caterina Sforza, scienziata e condottiera, autrice di un raro manoscritto con oltre 400 ricette tra medicamenti e formule alchemiche. Accanto a lei, Kiefer convoca una costellazione di figure femminili, note e dimenticate: da Isabella Cortese e Maria la Giudea a Marie Meudrac, Rebecca Vaughan e Mary Anne Atwood. Attraverso la sua pittura materica e simbolica, l’artista restituisce volti e corpi cancellati dalla storia, riconoscendo alle alchimiste un ruolo cruciale nella nascita del pensiero scientifico moderno. Fin dagli esordi, nei primi anni Settanta, Kiefer indaga i poteri creativi e redentivi delle donne, qui tradotti in un pantheon al femminile che intreccia mito, memoria e rigenerazione.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Quota: 28 euro (visita guidata, biglietto di ingresso, diritto prenotazione, radiocuffie). Disdette senza penali entro 15 gg. lavorativi; oltre tale limite, la quota deve essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.
Quando:
- giovedì 26 marzo 2026, orario pomeridiano
- mercoledì 1 aprile 2026, orario pomeridiano
Ritrovo: Palazzo Reale, lato bar
Per richieste di informazioni e iscrizioni, compilare il modulo sottostante. Risponderemo a breve.