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VISITE GUIDATE "FUORI PORTA" Associazione Culturale CLESSIDRA

Sabato 2 marzo 2024

BERGAMO: PALAZZO MORONI DOPO I RESTAURI

Un itinerario in Città Alta, dedicato alla nobile famiglia Moroni

Molti dei tesori che la splendida Bergamo Alta riesce a svelarci, sono custoditi all’interno delle sobrie facciate dei palazzi nobiliari che si scorgono passeggiando fra le sue pittoresche stradine. Si tratta di palazzi sobri solo esternamente, perché varcando il cancello d’ingresso, si aprono ad un mondo di segreti e di sorprese inaspettate! E’ il caso del seicentesco Palazzo Moroni, un gioiello oggi visitabile dopo i restauri, che sorge in via Porta Dipinta, caratterizzato da interni e arredi eccezionalmente ben conservati, nonché da una ricca collezione d’arte e da un giardino all’italiana con vasta ortaglia. La famiglia Moroni possiede e abita il magnifico palazzo dal 1636. I Moroni sono sempre stati appassionati d'arte, al punto di riempire il loro palazzo di opere d'arte. Nelle sale maggiori permangono in tutta la loro bellezza le prove di maestria frescatrice del Barbelli, e qui è conservata anche l'ampia e varia Collezione Moroni, dove sono raccolti quattro secoli di pittura lombarda e dove spiccano opere di Giovan Battista Moroni, Bernardino Luini, Fra Galgario, Evaristo Baschenis, Cesare Tallone, Previtali, Gianpietrino, Gozzi e Ronzoni, solo per citarne alcuni. I Moroni sono tra le famiglie più antiche del territorio bergamasco. La loro storia risale al Trecento. Un itinerario in Città Alta ci racconterà la storia della città e della famiglia, con visita alla cattedrale di Sant'Alessandro e in particolare alla pala dipinta da Giovan Battista Moroni.

Quota: 80 euro (noleggio pullman, biglietto funicolare A/R, biglietto ingresso palazzo Moroni, visite guidate, offerta chiesa, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Bergamo Alta. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota della gita dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 2 marzo 2024, partenza ore 8,45.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Martedì 19 marzo 2024

PADOVA: MOSTRA "DA MONET A MATISSE FRENCH MODERNS, 1850-1950"

Una giornata a Padova, dagli affreschi trecenteschi alla pittura modernista

Si accendono i riflettori sul modernismo francese con la MOSTRA “DA MONET A MATISSE. FRENCH MODERNS, 1850–1950” allestita a Palazzo Zabarella, che presenta 59 opere provenienti dalla straordinaria collezione europea del Brooklyn Museum, il secondo museo d’arte di New York e uno tra i più grandi degli Stati Uniti, considerato un pioniere tra le istituzioni di raccolta americane e riconosciuto come uno dei principali depositari del modernismo francese del nord America. La mostra, racconta di uno dei secoli più affascinanti della storia dell’arte, quando gli artisti si allontanarono dalla tradizione artistica accademica per concentrarsi su soggetti della vita quotidiana. Ma non solo, celebra anche la Francia come centro artistico del modernismo internazionale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento. Grandi nomi e grandi opere in mostra a partire da Monet e Cézanne, per continuare con Léger, Morisot, Renoir, Degas, Matisse, Courbet, Corot, Rodin e Chagall.

Un gioiello della città è la CHIESA DEI SS. FILIPPO E GIACOMO AGLI EREMITANI, costruita come chiesa dell'ordine degli eremitani di sant'Agostino. Straordinario esempio dello stile "classicheggiante" che si sviluppò nella Padova di età comunale, conserva insigni opere d'arte, tra cui i primi lavori pittorici di Andrea Mantegna. Ospita inoltre importanti affreschi trecenteschi, tra i quali quelli commissionati a Guariento e a Giusto de’ Menabuoi, ispirati a quelli realizzati da Giotto nella vicina Cappella degli Scrovegni. Dal 2021 è inclusa dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità nel sito dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova.

Visita a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 150 euro (treno AV Milano-Padova A/R, visite guidate, biglietto d'ingr. palazzo Zabarella, offerta chiesa, assicurazione, radio cuffie). Pranzo libero a Padova. Pagamento anticipato entro il 26 gennaio (eventuali disdette entro tale data). Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: martedì 19 marzo 2024.

Ritrovo: stazione Centrale (piano binari, di fronte al negozio Feltrinelli)

Sabato 23 marzo 2024

UNA GIORNATA A CREMA

Tra palazzi privati e luoghi imperdibili

Crema è arte e cultura, una città elegante e tranquilla che presenta un centro storico ingentilito da una storia di preziosità architettoniche di epoca rinascimentale, seicentesca e settecentesca, fortunatamente ben conservate. Un itinerario che mostra una bellezza silenziosa e raccolta, mettendo in luce la qualità di vita invidiabile, i bei palazzi nobiliari che si affacciano sulle strette strade e sulle piazze, le chiese che narrano le varie epoche, stupefacenti per la loro architettura e arte. PALAZZO ZURLA DE POLI: edificato nel 1520 da Leonardo Zurla, per la sua nobile famiglia cremasca, il palazzo si estende con due sobrie facciate esterne che ricalcano i canoni cinquecenteschi lombardi e che, come da usanza dell’epoca, riservano lo sfarzo per gli ambienti interni. PALAZZO BONDENTI TERNI DE GREGORY: iniziato per volontà del conte Nicolò Maria Bondenti nel 1698 per certificare il suo nuovo status nobiliare, è la migliore espressione della fioritura architettonica del rococò cremasco. Il progetto, che incorporò alcuni preesistenti edifici tardomedievali, non venne tuttavia mai portato a termine: forse è proprio questo aspetto di opera incompiuta a dargli quella suggestione un po’ bizzarra. MUSEO CIVICO: all'interno del convento rinascimentale di Sant’Agostino, costituisce uno degli edifici più suggestivi del centro storico. Nell'antico refettorio del monastero si conserva uno straordinario ciclo di affreschi realizzati da Giovan Pietro da Cemmo tra la fine del XV e gli inizi del XVI sec. Il museo raccoglie molte testimonianze archeologiche, artistiche ed etnografiche e la pinacoteca espone le opere più significative della produzione pittorica cremasca dal XVII sec. ad oggi. ORATORIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA: all'interno si scopre un vero gioiello della pittura cremasca seicentesca, un pregevole ciclo di affreschi dedicati alla vita del Battista, realizzati verso il 1636 da Gian Giacomo Barbelli. CHIESA DELLA SS. TRINITÀ: si erge incastonata tra gli edifici limitrofi con la particolarità di presentare due facciate e, nonostante lo spazio stretto, emerge in tutto il suo fasto grazie allo slancio verticale. Altrettanto sfarzoso è l'apparato decorativo interno. Un bell’esempio di rococò nel cuore della città.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietti di ingresso ai due palazzi privati, offerte chiese, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Crema. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota della gita dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 23 marzo 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 13 aprile 2024

BRESCIA: MOSTRA "I MACCHIAIOLI" A PALAZZO MARTINENGO

Una mostra e arte in due chiese del centro storico

I Macchiaioli sono protagonisti di una grande mostra che inaugura il calendario espositivo 2024 di Palazzo Martinengo a Brescia. L’esposizione approfondisce la storia dei pittori progressisti che, nella Firenze del secondo Ottocento, giunsero a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana, ma europea. Una rivoluzione artistica di quel gruppo di giovani pittori che diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. Sebbene non compresi in un primo momento, oggi i Macchiaioli hanno assunto un ruolo significativo nella storia dell’arte, capaci di entrare in contatto e di collaborare con le più importanti comunità artistiche dell’Europa del tempo. Nella mostra sono riunite oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, provenienti in gran parte da collezioni private - solitamente inaccessibili - e da importanti istituzioni museali. Alcuni dei capolavori esposti in mostra come le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega e Pascoli a Castiglioncello di Signorini rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la qualità pittorica, lirica e luministica. Al termine, visita alle chiese di Santa Maria della Carità, magnifica espressione del periodo barocco in città, e di San Giuseppe, con un ricco corredo pittorico per lo più del XVIII secolo.

Visite a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 80 euro (pullman, biglietto ingresso mostra, offerte chiese, visite guidate, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Brescia. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 13 aprile 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Domenica 14 aprile 2024

TORINO: MUSEO EGIZIO E PALAZZO REALE

Il meglio di Torino in due tappe fondamentali

Nel 2024 si festeggeranno i 200 anni dalla fondazione del MUSEO EGIZIO di Torino, il più antico museo del mondo dedicato interamente alla cultura egizia, considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo. L’esposizione attuale, che si estende su quattro piani per circa 2 km, segue un itinerario approssimativamente cronologico, dal periodo predinastico fino all’annessione dell’Egitto all’Impero Romano, terminando nei grandi spazi dello Statuario. I corredi funerari delle sepolture, che rappresentano tutte le Epoche della storia di un Regno durato quasi 3.000 anni, raccontano soprattutto il grande amore per la vita del popolo egizio, ne illustrano gli usi funerari ma anche una concezione del mondo terreno e dell’Aldilà che poggia su conoscenze e credenze religiose raffinate e complesse. Alla scoperta degli Appartamenti di Rappresen-tanza di PALAZZO REALE e delle sue collezioni: arredi, dipinti, arazzi, sculture e preziose volte decorate. La visita al primo piano di palazzo Reale ci conduce attraverso un variegato sovrapporsi di stili ed arredi. All’appartamento aulico di rappresentanza si accede dal monumentale Salone degli Svizzeri, il percorso cerimoniale introduce alla Sala del Trono e continua con la Sala del Consiglio, dove Carlo Alberto firmò lo Statuto Albertino; il Gabinetto Cinese di Juvarra, che testimonia il gusto per le lacche orientali; la Galleria del Seiter, con le pareti rivestite di specchi da Benedetto Alfieri ed affaccio sui Giardini Reali; la Sala da pranzo riallestita nell’800 da Pelagio Palagi, l’architetto che progetterà anche la Sala da Ballo, con decorazioni che si ispirano al mondo antico. A metà della visita deviamo per scoprire una delle più significative armerie d’Europa, l’Armeria Reale voluta da Carlo Alberto nel 1832 per sistemare la collezione di armi ed armature di Casa Savoia, adottando un allestimento spettacolare che lascia senza fiato. Al termine del percorso la grande meraviglia: la Cappella della Sindone costruita da Guarino Guarini, un vero e proprio reliquiario dinastico, al quale i Savoia avevano un accesso privilegiato, quali proprietari del santo telo dal 1453. Al di sopra, una cupola che sta sospesa tra la terra ed il cielo, una costruzione fantastica, alleggerita da trentasei finestre, che si avvita verso l’alto: un capolavoro del Barocco.

Visita a cura di Mirella Savarino.

Quota: 110 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto di ingresso museo egizio, biglietto di ingresso palazzo reale, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Torino. Pagamento anticipato entro il 29 febbraio 2024 (eventuali disdette entro tale data). Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: domenica 14 aprile 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 20 aprile 2024

DAL TICINO AL SESIA: LA "DOLCE TERRA TRA I DUE FIUMI"

Un territorio tutto da scoprire, dove riaffiorano le memorie del passato

Un itinerario alla scoperta della piana novarese, lambita da due fiumi e crocevia delle grandi direttrici di comunicazione tra Mediterraneo e Nord Europa. GALLIATE conserva nel centro storico vivide tracce del passato. Nel cuore della città, il sogno della "grande" Galliate prende forma con il Castello degli Sforza, uno dei monumenti più significativi e conosciuti del novarese per magnificenza e unitarietà d'impianto. Immerso nella sconfinata distesa dell’est Sesia, nella bassa Novarese, si trova il borgo di SAN NAZZARO SESIA. Qui sorge l’abbazia-fortezza di anni guerrieri, un'architettura unica nel suo genere, tra i complessi abbaziali più interessanti del nord Italia. La posizione di GHEMME, lungo la riva del fiume Sesia, è nei secoli sempre stata strategica. Il Castello-Ricetto si presenta come un vero e proprio borgo fortificato, di forma rettangolare con una strada centrale di spina, uno dei meglio conservati del Piemonte. Le case e le antiche cantine che ci affacciano lungo le strette strade e vicoli del ricetto sembrano infatti aver fermato il tempo al 1467, quando Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, abitò queste contrade nel corso delle trattative per la Pace con i Savoia, la "Pace di Ghemme". Insieme a Ghemme, ROMAGNANO SESIA è luogo di produzione di vini importanti. La “Cantina dei Santi” è un insigne complesso ubicato nell'antica contrada della Badia e costituisce la testimonianza più autentica dell'Abbazia di San Silvano. Custodisce un affascinante ciclo di affreschi tra i più significativi del novarese. La storia di CASALVOLONE durante il Medioevo è strettamente legata con quella della sua abbazia, della quale oggi rimane la Pieve di San Pietro al Cimitero, romanica, ricca di affreschi del XV secolo.

Visite a cura di Federica Mingozzi.

Quota: 65 euro (pullman, visite guidate, offerte chiese, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero ad Asti. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 20 aprile 2024, partenza ore 8,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 4 maggio 2024

IL LAGO D'ORTA

La magia del Cusio

Al di là del solco lasciato dal Toce, tra la Valsesia a ovest e il Lago Maggiore a est, si trova il Lago d'Orta, magico specchio d'acqua nel territorio del Cusio. È il lago tenuto più segreto nella costellazione dei laghi subalpini, e al centro una perla: l’isola di San Giulio, che sembra affiorare come per magia al centro del lago. Un’isola piccola, un concentrato di atmosfere, ricca di storia. Visita alla Basilica di San Giulio, una suggestiva chiesa realizzata in stile romanico, costruita in vari periodi a partire dal IX secolo, con un magnifico ambone romanico risalente all’anno mille. Lungo il perimetro dell’isola si snoda un percorso chiamato del Silenzio e della Meditazione. Capitale del Cusio, la graziosa cittadina di Orta San Giulio. Visita al centro storico, caratterizzato da strette viuzze e giardini affacciati sul lago. Il borgo, situato su una penisola montuosa, ospita alla sommità il Sacro Monte, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, dove convivono la bellezza del paesaggio, il silenzio e il rapporto armonico tra arte, architettura e natura. Si trova infatti in un contesto paesaggistico straordinario, su un promontorio boscoso che si protende nel lago di Orta. Venti cappelle immerse nella natura illustrano con sculture e pitture gli episodi della vita di San Francesco, distribuite lungo un percorso che si snoda sulla cima del monte, aprendo spettacolari vedute sul lago e sull'isola di San Giulio. Il silenzio di Orta e del suo Lago: un silenzio discreto sul quale la gente di qui ha intessuto le sue antiche leggende.
"Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti l'isola di San Giulio, simile all'aero purgatorio dantesco, esitante fra acqua e cielo" (Piero Chiara).

Visite a cura di Federica Mingozzi.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto trenino per Sacro Monte, biglietto A/R barca, offerte chiese, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero ad Orta San Giulio. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 20 aprile 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 11 maggio 2024

UN PITTORE, UNO SCULTURE E LE LORO CASE MUSEO

Antonio Calderara a Vacciago e Carlo Bonomi a Turbigo

Turbigo può considerarsi un museo a cielo aperto, grazie alla presenza di numerose sculture di Carlo Bonomi (1880-1961), poliedrico artista, poco conosciuto rispetto alla grandezza e all’intensità delle sue opere. Frequenta l’Accademia di Brera, dove conosce molti artisti, poi frequenta l’Accademia di Monaco, respirando il fervore artistico dell’epoca, l’influenza dell’arte simbolista, preraffaellita, l’arte sociale e poi realistico-espressionistica. Tornato a Turbigo, si dedica alla pittura e all’architettura, ma è soprattutto nella produzione scultorea che riconosciamo lo stile del maestro: le sue figure sono maestose ma allo stesso tempo essenziali e umili. La purezza delle forme suggerisce la nobiltà di spirito dei soggetti, ritratti sempre in atteggiamenti operosi o in raccoglimento religioso. Visita alla casa-museo ‘La Selvaggia’, costruita a immagine e somiglianza dal ‘Maestro’ di Turbigo negli anni Venti del Novecento e conservata magnificamente dal figlio adottivo. A Vacciago, un piccolo paese sulla sponda orientale del Lago d'Orta, in un bellissimo palazzo secentesco, la casa-studio del pittore Antonio Calderara (1903-1978), dove, oltre alle opere del maestro, si possono ammirare 271 opere di 133 artisti diversi. Personaggio enigmatico, difficilmente incasellabile in una linea artistica ben definita, si sposta lentamente dal figurativo all’astratto in un percorso naturale e progressivo che renderà il suo percorso artistico unico nel suo genere e otterrà il riconoscimento internazionale della critica.

Visita a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 65 euro (noleggio pullman, visite guidate, assicurazione, radio cuffie). Pranzo libero a Borgomanero. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 11 maggio 2024, partenza ore 9.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 18 maggio 2024

GENOVA: CASTELLO MACKENZIE E CASTELLO D’ALBERTIS

I fantastici "sogni medievali" di gusto eclettico, dai molteplici richiami storici

Lʼapparizione di questi due esuberanti edifici ci riconducono all'improvviso ad un'epoca lontana, tra il Trecento e il Quattrocento, quando da fortilizi di mattoni i castelli diventano anche eleganti corti e sedi principesche. In realtà questi edifici sono frutto del gusto eclettico di fine Ottocento, che tenta di rievocare tempi ormai tramontati. Il Castello Mackenzie, che svetta con la sua altissima torre sul paesaggio di Genova, è uno degli edifici più incredibili della città: è la concretizzazione del sogno di Evan Mackenzie, grande appassionato di antichità, e dell'architetto Gino Coppedè, famoso in tutta Italia. Definito "capriccio da Re", è considerato uno dei più riusciti esempi del gusto architettonico in uso a fine Ottocento, teso a recuperare le suggestioni del Medioevo, con richiami allo stile gotico e al manierismo. Il Castello D’Albertis domina la città di Genova affacciandosi sul porto dalla collina di Montegalletto. Ideato dal Capitano Enrico Alberto D’Albertis con il gusto del collage architettonico e del revival neogotico, è stato eretto su resti di fortificazioni cinquecentesche e tardomedievali tra il 1886 e il 1892 con la supervisione di Alfredo D’Andrade. Un insolito museo-dimora dove il Capitano, viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, ha racchiuso il proprio mondo in una cornice romantica, tra “camere delle meraviglie”, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali. Alla sua morte (1932) il Capitano dona il Castello e le sue collezioni alla città di Genova, restituendole non solo la dimora da lui stesso fantasiosamente arricchita di rimandi esotici, neogotici ed ispano-moreschi, ma anche un pezzo della storia di Genova: un bastione della cinta muraria cinquecentesca contenente i resti basamentali di una torre della precedente cinta medievale, su cui poggia la costruzione del castello stesso. Due edifici molto particolari che ispirano favole e leggende.

Visita a cura di Michela Ceccherini.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto ingresso castello Mackenzie, biglietto di ingresso castello D’Albertis, biglietto ascensore, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Genova. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 18 maggio 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 25 maggio 2024

MONZA: MOSTRA "OTTOCENTO LOMBARDO. Ribellione e conformismo, da Hayez a Segantini"

Mostra all'Orangerie della villa Reale di Monza

La mostra propone un viaggio esplorativo nella pittura e, più in generale, nella cultura della Lombardia del XIX secolo, attraverso oltre 70 opere, tra dipinti e disegni dei principali protagonisti dell’800 lombardo: da Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Segantini. E’ ormai noto che l’800 italiano sia un secolo ricco di motivi e di interesse e di personalità artistiche da scoprire. Se alcune aree italiane, su tutte la Toscana, sono state già portate all’attenzione del grande pubblico, la scena artistica della Lombardia del XIX secolo continua ad essere poco nota. Il percorso espositivo si dipana per aree tematiche, analizzando sia i movimenti e le tendenze iconografiche, che la biografia e la personalità dei singoli artisti, seguendo un filo narrativo chiaro ed esaustivo che si propone di far luce su un tema non sempre così noto. La rassegna, dunque, offrirà l’opportunità di scoprire un universo dinamico e sorprendente, artisticamente e intellettualmente molto raffinato e sperimentale, e di indagare la società italiana del tempo, tra certezze e contraddizioni. Pur tenendo conto come cardine la scena milanese. La mostra indagherà anche la situazione delle altre provincie lombarde e le aree più periferiche e provinciali. Uno sguardo particolare verrà dato alla scena artistica della città di Monza, città natale di pittori straordinari quali Pompeo Mariani, Mosé Bianchi, Eugenio Spreafico ed Emilio Borsa.

Visite a cura di Simona Bartolena, curatrice della mostra.

Quota: 50 euro (pullman, visita guidata, biglietto ingresso mostra, radiocuffie). Rientro a Milano per le ore 13. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 25 maggio 2024, partenza ore 9.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 1 giugno 2024

LA VALLE DI CHAMPORCHER

Una valle dai paesaggi intatti e selvaggi

Dal Forte di Bard si risale la valle di Champorcher, non molto turistica, da scoprire, che conserva molte testimonianze del suo passato agricolo. Sosta a PONTBOSET (780 m), piccolo borgo tipicamente rurale, per un rinfrescante giro sui ponti ad arco in pietra che attraversano i torrenti spumeggianti, con rocce levigate e acque limpide e verdissime. Proseguimento per CHAMPORCHER, che in estate colpisce al cuore per la bellezza e integrità della sua valle, e dove sono possibili alcune brevi passeggiate. Visita al paesino, con la chiesa e la torre, e all’esposizione dei tessuti in canapa, tradizionale lavorazione del luogo. Possibilità anche di osservare la tessitura con tipici telai manuali in legno. Caratteristici i prodotti tipici della valle, come la ricotta aromatizzata al ginepro e il pane di segale, preparato con cumino, castagne e frutta secca.

Visite a cura di Donato Arcaro.

Quota: 90 euro (pullman, visite guidate, offerte, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Chateau. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 1 giugno 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Martedì 4 giugno 2024

FIRENZE: MOSTRA "ANSELM KIEFER. ANGELI CADUTI" e MUSEO NOVECENTO

Arte contemporanea nella città del Rinascimento

Proseguono le nostre visite a Firenze, città che sperimenta un dialogo tra i grandi protagonisti del contemporaneo e l'affascinante e storico tessuto urbano. PALAZZO STROZZI ospita una grande mostra dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer presenta un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento. Ogni produzione artistica di Anselm Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. La mostra si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere. Il MUSEO NOVECENTO di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali. La sede espositiva è l’antico Spedale delle Leopoldine di piazza Santa Maria Novella. Di grande pregio è la Collezione Alberto Della Ragione, donata alla città di Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966, impreziosita con opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri. Il percorso si completa con il Lascito Ottone Rosai, pervenuto al Comune di Firenze nel 1963 per volere della vedova Francesca Fei e del fratello Oreste.

Visite a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 170 euro (treno AV Milano-Firenze AR, visite guidate, biglietti d'ingresso Palazzo Strozzi mostra Kiefer e Museo del 900, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Firenze. Pagamento anticipato entro 8 aprile 2024 (eventuali disdette entro tale data). Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: martedì 4 giugno 2024.

Ritrovo: stazione Centrale (piano binari, di fronte al negozio Feltrinelli)

Sabato 22 giugno 2024

DAI RESTI DELLA CIVITAS CAMUNNORUM A BIENNO

Un itinerario nella media Val Camonica

Parco Archeologico di CIVIDATE CAMUNO, eletta capitale della Valcamonica a seguito della conquista del territorio da parte dei Romani dal 16 a.C. I resti del Teatro, dell’Anfiteatro e da una serie di piccoli ambienti di servizio tra i quali un sacello e delle piccole terme, raccontano la storia della Civitas Camunnorum. La visita prosegue all’interno del Museo Archeologico Nazionale (completamente riallestito nel 2021) che custodisce i reperti romani ritrovati nella zona. Tra i pezzi più significativi si segnalano la statua di un nudo eroico ritrovata nel 2004 forse in quella che era l’area forense e la statua della Minerva, alta quasi due metri, rinvenuta nel 1986 nell’area del Santuario situata lungo il fiume Oglio. BIENNO capoluogo della Valle dei Magli, borgo dell'acqua e del ferro. Ricco di meravigliosi scorci e pittoreschi cortili, circondato dal verde delle montagne, il piccolo centro camuno è una perla tutta da scoprire. Visita dell'intatto centro storico medievale che custodisce al suo interno la Chiesa dell’Annunciata (affrescata dai Da Cemmo e poi dal Romanino, uno dei massimi esponenti della pittura rinascimentale bresciana). Visita alla Fucina-Museo, dove si tocca con mano quella che era la dura realtà dell’estrazione della siderite e del lavoro di questo metallo per la realizzazione di attrezzi agricoli e armi. Al piano inferiore si potrà ammirare una fucina medioevale completamente funzionante, mentre al piano superiore si potrà accedere alla collezione di reperti minerari ritrovati durante gli scavi nella miniera di ferro di Campo lungo. Si assisterà ad una dimostrazione di forgiatura nel modo tradizionale: qui i Maestri Forgiatori produrranno oggetti di vario genere un’occasione unica nel suo genere. Visita al Mulino, risalente al 1400 e tutt’ora funzionante, ed alla annessa struttura abitativa, un vero museo etnografico. Visita di alcuni tratti del Vaso Re, straordinaria opera di ingegneria idraulica medievale, fonte di energia per i vari opifici presenti nel paese di Bienno.

Visite a cura di Alessandra Piccinelli.

Quota: 80 euro (pullman, visite guidate, biglietti di ingresso, offerte, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Bienno. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 22 giugno 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 6 luglio 2024

LA VALTOURNENCHE

Un balcone ai piedi del nobile Crevino

Nota anche come la Valle del Cervino, la Valtournenche è situata nella Valle d'Aosta orientale, a ovest della Val d'Ayas e termina a nord ai piedi della vetta del Cervino, nobile montagna condivisa tra Svizzera e Italia. A LA MAGDELEINE (1760 mt.) è di grande interesse la visita a 7 piccoli mulini in rapida sequenza. Il primo è tuttora funzionante, gli altri ospitano strumenti per la lavorazione del grano e la coltivazione dei campi. Un viaggio nel recente passato di grande interesse etnografico. L’altra meta è il comune di CHAMOIS (1815 mt.), l’unico comune italiano senza auto, raggiungibile solo in funivia, composto da diversi bei villaggi che conservano splendidi esempi di architettura rurale. La località è, ovviamente, molto tranquilla e rilassante. Vale la pena di salire in seggiovia fino al suggestivo Lago Lod (2015 mt.), circondato da praterie e da un boschetto di conifere dove c’è un’area picnic attrezzata. Discesa digestiva a piedi, lungo la mulattiera. Questo percorso è un tratto della Grande balconata del Cervino, il lungo tracciato panoramico che attraversa in quota tutta la Valtournenche.

Visite a cura di Donato Arcaro.

Quota: 100 euro (pullman, visite guidate, biglietto funivia Chamois, biglietto seggiovia per il Lago Lod, contributo visita mulini, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Chamois. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 6 luglio 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Associazione Culturale CLESSIDRA - Milano ©

Pagina aggiornata il 4 marzo 2024.