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VISITE GUIDATE "FUORI PORTA" Associazione Culturale CLESSIDRA

Sabato 13 aprile 2024

BRESCIA: MOSTRA "I MACCHIAIOLI" A PALAZZO MARTINENGO

Una mostra e arte in due chiese del centro storico

I Macchiaioli sono protagonisti di una grande mostra che inaugura il calendario espositivo 2024 di Palazzo Martinengo a Brescia. L’esposizione approfondisce la storia dei pittori progressisti che, nella Firenze del secondo Ottocento, giunsero a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana, ma europea. Una rivoluzione artistica di quel gruppo di giovani pittori che diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. Sebbene non compresi in un primo momento, oggi i Macchiaioli hanno assunto un ruolo significativo nella storia dell’arte, capaci di entrare in contatto e di collaborare con le più importanti comunità artistiche dell’Europa del tempo. Nella mostra sono riunite oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, provenienti in gran parte da collezioni private - solitamente inaccessibili - e da importanti istituzioni museali. Alcuni dei capolavori esposti in mostra come le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega e Pascoli a Castiglioncello di Signorini rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la qualità pittorica, lirica e luministica. Al termine, visita alle chiese di Santa Maria della Carità, magnifica espressione del periodo barocco in città, e di San Giuseppe, con un ricco corredo pittorico per lo più del XVIII secolo.

Visite a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 80 euro (pullman, biglietto ingresso mostra, offerte chiese, visite guidate, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Brescia. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 13 aprile 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Domenica 14 aprile 2024

TORINO: MUSEO EGIZIO E PALAZZO REALE

Il meglio di Torino in due tappe fondamentali

Nel 2024 si festeggeranno i 200 anni dalla fondazione del MUSEO EGIZIO di Torino, il più antico museo del mondo dedicato interamente alla cultura egizia, considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo. L’esposizione attuale, che si estende su quattro piani per circa 2 km, segue un itinerario approssimativamente cronologico, dal periodo predinastico fino all’annessione dell’Egitto all’Impero Romano, terminando nei grandi spazi dello Statuario. I corredi funerari delle sepolture, che rappresentano tutte le Epoche della storia di un Regno durato quasi 3.000 anni, raccontano soprattutto il grande amore per la vita del popolo egizio, ne illustrano gli usi funerari ma anche una concezione del mondo terreno e dell’Aldilà che poggia su conoscenze e credenze religiose raffinate e complesse. Alla scoperta degli Appartamenti di Rappresen-tanza di PALAZZO REALE e delle sue collezioni: arredi, dipinti, arazzi, sculture e preziose volte decorate. La visita al primo piano di palazzo Reale ci conduce attraverso un variegato sovrapporsi di stili ed arredi. All’appartamento aulico di rappresentanza si accede dal monumentale Salone degli Svizzeri, il percorso cerimoniale introduce alla Sala del Trono e continua con la Sala del Consiglio, dove Carlo Alberto firmò lo Statuto Albertino; il Gabinetto Cinese di Juvarra, che testimonia il gusto per le lacche orientali; la Galleria del Seiter, con le pareti rivestite di specchi da Benedetto Alfieri ed affaccio sui Giardini Reali; la Sala da pranzo riallestita nell’800 da Pelagio Palagi, l’architetto che progetterà anche la Sala da Ballo, con decorazioni che si ispirano al mondo antico. A metà della visita deviamo per scoprire una delle più significative armerie d’Europa, l’Armeria Reale voluta da Carlo Alberto nel 1832 per sistemare la collezione di armi ed armature di Casa Savoia, adottando un allestimento spettacolare che lascia senza fiato. Al termine del percorso la grande meraviglia: la Cappella della Sindone costruita da Guarino Guarini, un vero e proprio reliquiario dinastico, al quale i Savoia avevano un accesso privilegiato, quali proprietari del santo telo dal 1453. Al di sopra, una cupola che sta sospesa tra la terra ed il cielo, una costruzione fantastica, alleggerita da trentasei finestre, che si avvita verso l’alto: un capolavoro del Barocco.

Visita a cura di Mirella Savarino.

Quota: 110 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto di ingresso museo egizio, biglietto di ingresso palazzo reale, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Torino. Pagamento anticipato entro il 29 febbraio 2024 (eventuali disdette entro tale data). Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: domenica 14 aprile 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 20 aprile 2024

DAL TICINO AL SESIA: LA "DOLCE TERRA TRA I DUE FIUMI"

Un territorio tutto da scoprire, dove riaffiorano le memorie del passato

Un itinerario alla scoperta della piana novarese, lambita da due fiumi e crocevia delle grandi direttrici di comunicazione tra Mediterraneo e Nord Europa. GALLIATE conserva nel centro storico vivide tracce del passato. Nel cuore della città, il sogno della "grande" Galliate prende forma con il Castello degli Sforza, uno dei monumenti più significativi e conosciuti del novarese per magnificenza e unitarietà d'impianto. Immerso nella sconfinata distesa dell’est Sesia, nella bassa Novarese, si trova il borgo di SAN NAZZARO SESIA. Qui sorge l’abbazia-fortezza di anni guerrieri, un'architettura unica nel suo genere, tra i complessi abbaziali più interessanti del nord Italia. La posizione di GHEMME, lungo la riva del fiume Sesia, è nei secoli sempre stata strategica. Il Castello-Ricetto si presenta come un vero e proprio borgo fortificato, di forma rettangolare con una strada centrale di spina, uno dei meglio conservati del Piemonte. Le case e le antiche cantine che ci affacciano lungo le strette strade e vicoli del ricetto sembrano infatti aver fermato il tempo al 1467, quando Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, abitò queste contrade nel corso delle trattative per la Pace con i Savoia, la "Pace di Ghemme". Insieme a Ghemme, ROMAGNANO SESIA è luogo di produzione di vini importanti. La “Cantina dei Santi” è un insigne complesso ubicato nell'antica contrada della Badia e costituisce la testimonianza più autentica dell'Abbazia di San Silvano. Custodisce un affascinante ciclo di affreschi tra i più significativi del novarese. La storia di CASALVOLONE durante il Medioevo è strettamente legata con quella della sua abbazia, della quale oggi rimane la Pieve di San Pietro al Cimitero, romanica, ricca di affreschi del XV secolo.

Visite a cura di Federica Mingozzi.

Quota: 65 euro (pullman, visite guidate, offerte chiese, radiocuffie, assicurazione). Pranzo libero ad Asti. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 20 aprile 2024, partenza ore 8,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 11 maggio 2024

DIMORE STORICHE CREMONESI

Visita di un Palazzo a Cremona e di un Castello in provincia

A Cremona e nella sua provincia, un itinerario per scoprire due antiche dimore nobiliari, due residenze private che aprono le porte per noi. Il Castello Mina della Scala è una nobile dimora edificata alla fine del XVI secolo nel cuore della Pianura Padana, sul confine tra il territorio cremonese e quello mantovano, al centro di vasti domini feudali circondati dal verde paesaggio della campagna lombarda. Dal 1859 il Castello è dimora della famiglia Mina di Cremona che, unita con la nobile famiglia dei conti Della Scala, lo custodisce e lo conserva con i propri eredi, i Conti Persico Licer. Il Castello è ancora oggi un significativo e raro esempio di antica residenza nobiliare tuttora stabilmente abitata. In città, Palazzo Calciati Crotti, antica dimora nobiliare sorta tra il 1763 e il 1766 su commissione del nobile Conte Cesare Crotti per celebrare l'importanza del casato cremonese. All'interno il monumentale scalone d'onore che conduce negli appartamenti del piano nobile, affrescati e decorati da artisti cremonesi del Settecento; un tripudio di arredi antichi, opere d'arte, cimeli delle famiglie Crotti e Calciati tramandati per generazioni e ancora oggi proprietarie del lussuoso palazzo nel cuore del centro storico di Cremona. Infine, itinerario nel centro storico di Cremona.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietti di ingresso alle dimore, offerte chiese, assicurazione, radio cuffie). Pranzo libero a Cremona. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 11 maggio 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 18 maggio 2024

GENOVA: CASTELLO MACKENZIE E CASTELLO D’ALBERTIS

I fantastici "sogni medievali" di gusto eclettico, dai molteplici richiami storici

Lʼapparizione di questi due esuberanti edifici ci riconducono all'improvviso ad un'epoca lontana, tra il Trecento e il Quattrocento, quando da fortilizi di mattoni i castelli diventano anche eleganti corti e sedi principesche. In realtà questi edifici sono frutto del gusto eclettico di fine Ottocento, che tenta di rievocare tempi ormai tramontati. Il Castello Mackenzie, che svetta con la sua altissima torre sul paesaggio di Genova, è uno degli edifici più incredibili della città: è la concretizzazione del sogno di Evan Mackenzie, grande appassionato di antichità, e dell'architetto Gino Coppedè, famoso in tutta Italia. Definito "capriccio da Re", è considerato uno dei più riusciti esempi del gusto architettonico in uso a fine Ottocento, teso a recuperare le suggestioni del Medioevo, con richiami allo stile gotico e al manierismo. Il Castello D’Albertis domina la città di Genova affacciandosi sul porto dalla collina di Montegalletto. Ideato dal Capitano Enrico Alberto D’Albertis con il gusto del collage architettonico e del revival neogotico, è stato eretto su resti di fortificazioni cinquecentesche e tardomedievali tra il 1886 e il 1892 con la supervisione di Alfredo D’Andrade. Un insolito museo-dimora dove il Capitano, viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, ha racchiuso il proprio mondo in una cornice romantica, tra “camere delle meraviglie”, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali. Alla sua morte (1932) il Capitano dona il Castello e le sue collezioni alla città di Genova, restituendole non solo la dimora da lui stesso fantasiosamente arricchita di rimandi esotici, neogotici ed ispano-moreschi, ma anche un pezzo della storia di Genova: un bastione della cinta muraria cinquecentesca contenente i resti basamentali di una torre della precedente cinta medievale, su cui poggia la costruzione del castello stesso. Due edifici molto particolari che ispirano favole e leggende.

Visita a cura di Michela Ceccherini.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto ingresso castello Mackenzie, biglietto di ingresso castello D’Albertis, biglietto ascensore, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Genova. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 18 maggio 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 25 maggio 2024

SANTUARIO DI GRAGLIA E PARCO DELLA BURCINA

Itinerario nel Biellese, una "vetrina di paesaggi"

Incorniciato da faggete e castagneti, adagiato su uno dei rilievi più panoramici della provincia biellese, a valle della maestosa cima del Mombarone, si trova il Santuario di Graglia, la cui origine risale al 1616, quando si voleva creare un Sacro Monte di 100 cappelle votive sul Colle di S. Carlo. Ma i lavori incontrarono molte difficoltà ed infine il progetto fu abbandonato. Nel 1659 si pensò di trasformare la cappella votiva dedicata alla Madonna di Loreto in quello che è l’attuale Santuario. L’immensa mole della cupola del Santuario e la sensazionale geografia di questo luogo meritano una visita. Il Parco della Burcina è un giardino storico sito su una dolce collinetta a ridosso delle prealpi biellesi, risalente alla metà del 1800 e fondato dai Piacenza, famiglia di imprenditori tessili di Pollone, con il suo insieme di vegetazione autoctona e varietà botaniche provenienti da tutto il mondo. Maggio è tempo di fioritura per azalee, cisti, cornus, albero dei fazzoletti e naturalmente dei rododendri, le vere star del giardino. La conca dei rododendri ospita 130 varietà diverse per un totale di circa 900 esemplari, classificati come ‘Ibridi a grandi fiori’, alcuni dei quali raggiungono un’altezza di circa 8 metri: messi a dimora da Felice Piacenza tra il 1892 e il 1925, provengono da vivai del Belgio e del Nord della Francia.

Quota: 75 euro (noleggio pullman, visite guidate, offerta chiesa, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Biella. Disdette senza penali entro 15 gg.; oltre tale data limite, la quota dovrà essere corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 25 maggio 2024, partenza ore 8,45.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 1 giugno 2024

VALLE D'AOSTA: LA VALLE DI CHAMPORCHER

Una valle dai paesaggi intatti e selvaggi

Dal Forte di Bard si risale la valle di Champorcher, non molto turistica, da scoprire, che conserva molte testimonianze del suo passato agricolo. Sosta a PONTBOSET (780 m), piccolo borgo tipicamente rurale, per un rinfrescante giro sui ponti ad arco in pietra che attraversano i torrenti spumeggianti, con rocce levigate e acque limpide e verdissime. Proseguimento per CHAMPORCHER, che in estate colpisce al cuore per la bellezza e integrità della sua valle, e dove sono possibili alcune brevi passeggiate. Visita al paesino, con la chiesa e la torre, e all’esposizione dei tessuti in canapa, tradizionale lavorazione del luogo. Possibilità anche di osservare la tessitura con tipici telai manuali in legno. Caratteristici i prodotti tipici della valle, come la ricotta aromatizzata al ginepro e il pane di segale, preparato con cumino, castagne e frutta secca.

Visite a cura di Donato Arcaro.

Quota: 90 euro (pullman, visite guidate, offerte, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Chateau. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 1 giugno 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Martedì 4 giugno 2024

FIRENZE: MOSTRA "ANSELM KIEFER. ANGELI CADUTI" e MUSEO NOVECENTO

Arte contemporanea nella città del Rinascimento

Proseguono le nostre visite a Firenze, città che sperimenta un dialogo tra i grandi protagonisti del contemporaneo e l'affascinante e storico tessuto urbano. PALAZZO STROZZI ospita una grande mostra dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer presenta un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento. Ogni produzione artistica di Anselm Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. La mostra si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere. Il MUSEO NOVECENTO di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali. La sede espositiva è l’antico Spedale delle Leopoldine di piazza Santa Maria Novella. Di grande pregio è la Collezione Alberto Della Ragione, donata alla città di Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966, impreziosita con opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri. Il percorso si completa con il Lascito Ottone Rosai, pervenuto al Comune di Firenze nel 1963 per volere della vedova Francesca Fei e del fratello Oreste.

Visite a cura di Alessandra Montalbetti.

Quota: 170 euro (treno AV Milano-Firenze AR, visite guidate, biglietti d'ingresso Palazzo Strozzi mostra Kiefer e Museo del 900, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Firenze. Pagamento anticipato entro 8 aprile 2024 (eventuali disdette entro tale data). Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: martedì 4 giugno 2024.

Ritrovo: stazione Centrale (piano binari, di fronte al negozio Feltrinelli)

Sabato 22 giugno 2024

DAI RESTI DELLA CIVITAS CAMUNNORUM A BIENNO

Un itinerario nella media Val Camonica

Parco Archeologico di CIVIDATE CAMUNO, eletta capitale della Valcamonica a seguito della conquista del territorio da parte dei Romani dal 16 a.C. I resti del Teatro, dell’Anfiteatro e da una serie di piccoli ambienti di servizio tra i quali un sacello e delle piccole terme, raccontano la storia della Civitas Camunnorum. La visita prosegue all’interno del Museo Archeologico Nazionale (completamente riallestito nel 2021) che custodisce i reperti romani ritrovati nella zona. Tra i pezzi più significativi si segnalano la statua di un nudo eroico ritrovata nel 2004 forse in quella che era l’area forense e la statua della Minerva, alta quasi due metri, rinvenuta nel 1986 nell’area del Santuario situata lungo il fiume Oglio. BIENNO capoluogo della Valle dei Magli, borgo dell'acqua e del ferro. Ricco di meravigliosi scorci e pittoreschi cortili, circondato dal verde delle montagne, il piccolo centro camuno è una perla tutta da scoprire. Visita dell'intatto centro storico medievale che custodisce al suo interno la Chiesa dell’Annunciata (affrescata dai Da Cemmo e poi dal Romanino, uno dei massimi esponenti della pittura rinascimentale bresciana). Visita alla Fucina-Museo, dove si tocca con mano quella che era la dura realtà dell’estrazione della siderite e del lavoro di questo metallo per la realizzazione di attrezzi agricoli e armi. Al piano inferiore si potrà ammirare una fucina medioevale completamente funzionante, mentre al piano superiore si potrà accedere alla collezione di reperti minerari ritrovati durante gli scavi nella miniera di ferro di Campo lungo. Si assisterà ad una dimostrazione di forgiatura nel modo tradizionale: un'occasione unica per vedere i Maestri Forgiatori in azione, mentre produrranno oggetti di vario genere. Visita al Mulino, risalente al 1400 e tutt’ora funzionante, ed alla annessa struttura abitativa, un vero museo etnografico. Visita di alcuni tratti del Vaso Re, straordinaria opera di ingegneria idraulica medievale, fonte di energia per i vari opifici presenti nel paese di Bienno.

Visite a cura di Alessandra Piccinelli.

Quota: 80 euro (pullman, visite guidate, biglietti di ingresso, offerte, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Bienno. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 22 giugno 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 29 giugno 2024

IL LAGO D'ORTA

La magia del Cusio

Al di là del solco lasciato dal Toce, tra la Valsesia a ovest e il Lago Maggiore a est, si trova il Lago d'Orta, magico specchio d'acqua nel territorio del Cusio. È il lago tenuto più segreto nella costellazione dei laghi subalpini, e al centro una perla: l’isola di San Giulio, che sembra affiorare come per magia al centro del lago. Un’isola piccola, un concentrato di atmosfere, ricca di storia. Visita alla Basilica di San Giulio, una suggestiva chiesa realizzata in stile romanico, costruita in vari periodi a partire dal IX secolo, con un magnifico ambone romanico risalente all’anno mille. Lungo il perimetro dell’isola si snoda un percorso chiamato del Silenzio e della Meditazione. Capitale del Cusio, la graziosa cittadina di Orta San Giulio. Visita al centro storico, caratterizzato da strette viuzze e giardini affacciati sul lago. Il borgo, situato su una penisola montuosa, ospita alla sommità il Sacro Monte, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, dove convivono la bellezza del paesaggio, il silenzio e il rapporto armonico tra arte, architettura e natura. Si trova infatti in un contesto paesaggistico straordinario, su un promontorio boscoso che si protende nel lago di Orta. Venti cappelle immerse nella natura illustrano con sculture e pitture gli episodi della vita di San Francesco, distribuite lungo un percorso che si snoda sulla cima del monte, aprendo spettacolari vedute sul lago e sull'isola di San Giulio. Il silenzio di Orta e del suo Lago: un silenzio discreto sul quale la gente di qui ha intessuto le sue antiche leggende.
"Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti l'isola di San Giulio, simile all'aero purgatorio dantesco, esitante fra acqua e cielo" (Piero Chiara).

Visite a cura di Federica Mingozzi.

Quota: 85 euro (noleggio pullman, visite guidate, biglietto trenino per Sacro Monte, biglietto A/R barca, offerte chiese, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero ad Orta San Giulio. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 29 giugno 2024, partenza ore 8.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Sabato 6 luglio 2024

VALLE D'AOSTA: LA VALTOURNENCHE

Un balcone ai piedi del nobile Cervino

Nota anche come la Valle del Cervino, la Valtournenche è situata nella Valle d'Aosta orientale, a ovest della Val d'Ayas e termina a nord ai piedi della vetta del Cervino, nobile montagna condivisa tra Svizzera e Italia. A LA MAGDELEINE (1760 mt.) è di grande interesse la visita a 7 piccoli mulini in rapida sequenza. Il primo è tuttora funzionante, gli altri ospitano strumenti per la lavorazione del grano e la coltivazione dei campi. Un viaggio nel recente passato di grande interesse etnografico. L’altra meta è il comune di CHAMOIS (1815 mt.), l’unico comune italiano senza auto, raggiungibile solo in funivia, composto da diversi bei villaggi che conservano splendidi esempi di architettura rurale. La località è, ovviamente, molto tranquilla e rilassante. Vale la pena di salire in seggiovia fino al suggestivo Lago Lod (2015 mt.), circondato da praterie e da un boschetto di conifere dove c’è un’area picnic attrezzata. Discesa digestiva a piedi, lungo la mulattiera. Questo percorso è un tratto della Grande balconata del Cervino, il lungo tracciato panoramico che attraversa in quota tutta la Valtournenche.

Visite a cura di Donato Arcaro.

Quota: 100 euro (pullman, visite guidate, biglietto funivia Chamois, biglietto seggiovia per il Lago Lod, contributo visita mulini, assicurazione, radiocuffie). Pranzo libero a Chamois. Disdette senza penali entro 15 gg; oltre tale limite, la quota della visita dovrà essere interamente corrisposta. Per partecipare è necessario iscriversi all'associazione.

Quando: sabato 6 luglio 2024, partenza ore 7,30.

Ritrovo: parcheggio di via Mario Pagano (M1 Pagano).

Associazione Culturale CLESSIDRA - Milano ©

Pagina aggiornata il 24 marzo 2024.